Grigi, la squadra in punizione ma il problema non sono i giocatori

ALESSANDRIA – Sia chiaro, lungi da noi dal difendere i calciatori perché il loro lavoro è scendere in campo con il coltello fra i denti ad ogni partita ed evitare umiliazioni alla gloriosa maglia grigia. Umiliazioni che, ieri, contro il Renate sono arrivate per 90 lunghissimi minuti.

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17 punti in 12 partite, però, non significa avere dei giocatori scarsi in rosa e che non sanno giocare a calcio. Anche perché, almeno sulla carta, l’Alessandria è vista da tutti gli addetti ai lavori come la corazzata di questo campionato.

Allora cosa c’è che non va? Senza dubbio l’allenatore, uno che sul curriculum ha collezionato solo esoneri, uno che non è mai stato un vincente. Ecco, è questo lo sbaglio di quest’anno del Presidente Luca Di Masi.

Non solo, Mister Gregucci non ha più il controllo dello spogliatoio. E lo capirebbe anche un bambino.

A cosa serve, allora, mettere in punizione la squadra (anche se sul comunicato ufficiale non si parla di punizione, ma lo hanno capito tutti) facendola allenare questa mattina alle 11 al Centro Michelin?

La decisione da prendere era un’altra. Purtroppo. Presidente, è ancora in tempo, tiri fuori l’orgoglio personale e faccia la scelta che tutti si aspettavano almeno un mese fa.

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