Mozart & Prokof’ev, nell’ultimo dei tre meravigliosi regali musicali dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova, che hanno illuminato l’inverno Alessandrino, a Spinetta Marengo il 19 Marzo.

Ci si lamenta spesso che in Alessandria le proposte culturali siano poche rispetto a quel che si desidererebbe, e che il livello di ciò che viene proposto non sia sempre eccelso. Ma stavolta no, stavolta nessuna lamentela, anzi…stavolta la proposta musicale è stata davvero di altissimo livello: tre concerti – peraltro del tutto gratuiti – davvero di qualità eccelsa. Tre meravigliosi regali musicali che ci ha fatto l’Orchestra dell’Opera del Carlo Felice di Genova, in una riuscita collaborazione fra il Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme ed il Teatro Carlo Felice di Genova. I primi due sono stati accomunati dal titolo “Mozart l’Italiano”, il terzo ed ultimo dal titolo decisamente diverso: “(NEO) Classico”.  Io ho partecipato a tutti e tre i concerti, trovando in ciascuno una qualità musicale di livello davvero notevolissimo. E ve lo dice uno che ama praticamente da sempre tanto la musica Classica che quella Lirica, che ha comperato il suo primo LP di musica classica che aveva 17 anni (e ora di anni ne ha 62!) – ed era una storica interpretazione della Terza Sinfonia di Beethoven, che tutt’ora fa parte della mia personale discoteca e che riascolto sempre con piacere- e che da allora di dischi – e poi CD e DVD – ne ha comperati centinaia e ha assistito ad altrettanti Concerti di quella musica che per convenzione chiamiamo Classica, ma che in realtà andrebbe divisa fra mille e mille generi e sottogeneri, vista la sua storia millenaria.

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In questo articolo vorrei parlarvi dell’ultimo dei tre concerti, quello che si è tenuto una settimana fa, domenica 19 Marzo, nella bella chiesa della Natività di Maria a Spinetta Marengo. Uno splendido viatico, lasciatemelo dire, per l’arrivo della primavera, perché la musica che abbiamo ascoltato è davvero magnifica, così come lo è stata la sua interpretazione. Il Direttore, Wolfram Christ, 67 anni, è stato per molto tempo Prima Viola Principale dei Berliner Philharmoniker, e scusate se è poco, trattandosi di una delle orchestre più prestigiose del mondo. Ma ha anche una notevole esperienza come Direttore, e lo ha ampiamente dimostrato domenica scorsa. Guidando peraltro un’orchestra davvero magnifica. Che lo fosse lo avevo assai bene capito durante i primi due concerti, ma stavolta il suono dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova era davvero incantevole. Un suono morbido ed avvolgente, ma anche estremamente compatto: non un tentennamento, non una sbavatura, non un momento di distrazione…hanno interpretato straordinariamente bene due capolavori assoluti della musica Classica, preceduti da un brano delizioso di Mozart, giovanile ma piacevolissimo davvero.

Ma lasciatemi dire dell’interpretazione musicale che il Maestro Wolfram Christ ha proposto, che è stata decisamente romantica. Beh, un poco me lo aspettavo, perché il Maestro, solo a vederlo, mi è sembrato il classico Direttore tedesco appassionato propugnatore di una visione romantica della musica: in un elegante frac, il piglio autorevole, la calvizie appena temperata da due ciuffi residui di capelli bianchissimi…più tedesco e più romantico di così! Ed in effetti la sua visione interpretativa è stata quella di un Mozart decisamente romantico, anche nel brano iniziale, la giovanile Cassazione K63, la cui origine è addirittura un po’ dubbia. Parrebbe – qualche testo dice che è estremamente probabile – che le tre Cassazioni K. 100/62a, 63 e 99/63a, siano state composte dal piccolo Mozart, tredicenne, nell’estate del 1769. Ora, dico che l’interpretazione di domenica scorsa è stata decisamente romantica perché ho ascoltato spesso questo brano interpretato da piccole orchestre con i cosiddetti Original-Instrumente, strumenti antichi, o copie moderne degli stessi, con corde di budello e non di metallo, il clavicembalo come basso-continuo e così via…qualcosa di simile era stato peraltro proposto dalla stessa Orchestra del Carlo Felice nel precedente concerto del 14 Febbraio, dove l’orchestra aveva suonato Haydn con il solista al Clavicembalo, in una interpretazione anche mozartiana decisamente spostata verso il ‘700.

Nulla di tutto ciò nella corposa e trascinante interpretazione di Wolfram Christ, che ha, invece, spostato il mondo musicale di Mozart decisamente verso l’800, in un’interpretazione che potremmo definire parecchio romantica. Molto affascinante, ma anche molto efficace, con un’orchestra che ha splendidamente seguito la proposta interpretativa del Direttore, con sincero e coinvolto entusiasmo! Io ero in seconda fila, vedevo benissimo il primo violino e la violinista a lui accanto, che erano trascinati dal geto del Direttore, e di conseguenza trascinavano tutta l’orchestra, in un’interpretazione davvero veemente ed appassionata!

Questa veemenza ed appassionata volontà interpretativa si è naturalmente riverberata con altrettanta trascinante emozione nei due capolavori assoluti che sono stati eseguiti dopo la Cassazione K63, ad iniziare dalla “Piccola Musica NotturnaK525 di Mozart. Una celeberrima Serenata, in uno sfolgorante Sol maggiore, che è uno dei brani più amati e conosciuti di tutto l’immenso universo della Musica Classica. Anche questo proposto con un piglio davvero trascinante e molto romantico, ma anche con una raffinata attenzione ad ogni più piccolo dettaglio, perché il suono non era mai eccessivamente amalgamato, ma sempre assai dettagliato. Una meraviglia ed un notevole piacere all’ascolto.

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Per finire con un altro grande capolavoro, questa volta della musica del ‘900, che però si rifà, mutatis mutandis, al classicismo viennese: la Sinfonia n. 1 in Re di Prokof’ev, “Classica”. Nata come una sorta di scommessa intellettuale del musicista russo. Che si chiede: come suonerebbe, con gli strumenti e le armonie del primo ‘900, una sinfonia in stile tardo 700, più Haydn che Mozart?. Magari un problema di poco senso per molti, ma invece una notevole scommessa musicale per un grande musicista come Prokof’ev. Che infatti compose una Sinfonia che ebbe un enorme successo ed altrettanta popolarità. Persino il grande Toscanini la incise: un’interpretazione sfolgorante che, all’ascolto, ancora oggi trascina molto. Come ci ha molto trascinati la splendida interpretazione del Maestro Christ – e dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice – anch’essa decisamente romantica, ma con una strenua attenzione all’uso così raffinato dei tanti strumenti a fiato che Profof’ev fa intervenire in orchestra: una vera sinfonia di timbri, pur sempre trascinata dalla morbida ma intensa presenza degli archi.

Unica cosa negativa della giornata è stata…l’assenza di bis! Eh sì, perché il Maestro Christ, nonostante i convinti e prolungati applausi, si è categoricamente rifiutato di concedere un bis od un brano aggiuntivo allo splendido pomeriggio musicale, lasciando in ciò stupiti noi ma anche gli stessi orchestrali…vabbè, unico piccolo neo in un grande pomeriggio musicale. Concludo con la sincera speranza che questa collaborazione alessandrina con il Carlo Felice prosegua negli anni a venire…ma segnalo anche che sabato 22 Aprile l’Orchestra sarà a Novi Ligure, con il grande Maestro Fabio Biondi alla direzione…francamente: non vedo l’ora!

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