Cineturismo – parte terza: buone idee e buone pratiche per il rilancio economico e culturale

PARTE TERZA – CINEMA, TURISMO, LETTERATURA, TEATRO SONO I PILASTRI DELL’INDUSTRIA DELLA CULTURA / seminario sulle scritture cinematografiche per il territorio ed il cineturismo – resoconto del seminario-workshop gratuito venerdì 29 aprile 2011, organizzato dall’associazione culturale “STORIE DEL MONFERRATO” nel Museo Etnografico “C’era una volta” (Alessandria) essendo materiali ottimi per una riflessione per la ripresa economica e culturale di questo territorio.

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SECONDA PARTE CINETURISMO PER IL MONFERRATO
Nella seconda parte invece si sono susseguiti interventi su possibili soggetti e “case-histories” con al centro storie e locations del Monferrato, intendendo per estensione i territori delle province di Alessandria ed Asti.
Il cinema è stato l’argomento principale della giornata, ma non l’unico, tant’è che le tracce presentate saranno motivo di confronto e di dibattito soprattutto in merito alle fonti da cui poter attingere per raccontare storie vere o comunque verosimili.
Storie, location, personaggi, inquadrature ricostruiscono il disegno delle città, dei paesi, della campagna offrendo suggestive informazioni sul territorio con l’obiettivo di farlo conoscere incentivando le visite ed i soggiorni.
Comunicare un territorio, un luogo, un monumento, un sito archeologico attraverso un cortometraggio, un lungometraggio, una serie televisiva sta diventando prassi, forse per certi aspetti inconsapevole eppure diffusa.
Per continuare a raccontare il Monferrato, soprattutto, coinvolgendo anche altre energie artistiche, quindi nel contempo è stato lanciato l’appello per quanti volessero collaborare nel cast tecnico ovvero in quello artistico, attrici e attori.
Inserire in una storia quali location una chiesa, un museo, la strada di una città, un ristorante, un albergo si rivela subito scelta vincente.
Una prassi che deriva dalla letteratura, considerando che nei secoli scorsi i viaggi in Italia e i relativi resoconti di grandi scrittori, spesso in forma di romanzo, diedero vita al “Grand tour”.
I risvolti economico e promozionale trovano una leva importante tanto nel “product placement” quanto nel “city placement”.
Si tratta di un fenomeno del nostro tempo che recupera come novità i prodotti cinematografici del passato come accade a Brescello, luogo delle vicende cinematografiche di Peppone e Don Camillo, ancor oggi vengono accolti non meno di 60mila visitatori all’anno in pellegrinaggio sui set.
Un professionista di relazioni pubbliche non può più ignorare la potenza evocativa e attraente dell’immagine dove sia ben congegnato il rapporto territorio-narrazione: un tema che andrebbe approfondito anche dal punto di vista del marketing territoriale/urbano.

Sull’argomento è intervenuto per iscritto Walter Siccardi (Combat Stunt e Fight Coreographer), rammaricato di non essere riuscito a presenziare perché attualmente impegnato con le riprese di un lungometraggio d’azione in Francia.
“Nel corso degli ultimi 10 anni”, ha scritto Siccardi, “Il mio lavoro come Maestro d’Armi prima e Stuntman dopo, mi ha portato in giro per i set dei principali Kolossal in Europa.
“L’esperienza pregressa come Assessore al Turismo in un Comune dell’Alessandrino ha innescato in me una certa curiosità al riguardo di come il Cinema possa essere utilizzato come motore di propulsione turistica se inserito in un sistema intelligente.
“Lavorando con Pupi Avati nel mio primo film mi sono reso conto di quanto “appeal” possa avere un luogo qualsiasi se questo luogo è venuto a far parte di una famosa opera – possibilmente con famosi attori.
“Sembra quasi che una parte della celebrità si possa riflettere sul posto che è stato scena delle gesta di questo o l’altro attore.
“Quotidianamente mi rendevo conto della folla dei curiosi che si radunava sul set appena passato.
Tuttavia non riuscivo a capire come mai i vari Enti di promozione turistica pur dando un’ottima collaborazione, non cercassero di usare il film come traino per aumentare l’attrattività del territorio.
“Quando, alcuni anni più tardi, trascorsi quasi sei mesi in Irlanda per un altro Kolossal americano ebbi tempo di osservare come invece l’Industria cinematografica locale fosse assolutamente integrata con la gestione del Turismo.
“Ogni importante produzione cinematografica dalla fine degli anni ‘60 che avesse avuto luogo in Irlanda era stata sfruttata per creare una rete di percorsi che portassero il Turista a visitare i vari set o i villaggi che erano stati utilizzati per un Film: da ”La Figlia di Ryan” ai vari 007,da “BraveHeart” (si… non lo girarono in Scozia ma in Irlanda..) a “Reign of Fire”, “King Arthur” e moltissimi altri…
“Ogni luogo era segnalato chiaramente in una rete di “Trails” chiamati con il nome del film in questione e i cartelli erano descrittivi di quella o quell’altra scena o set.
“Naturalmente gli uffici del turismo locali erano in grado di dare esaustiva conoscenza e supporto al turista fornendo logistica, organizzando proiezione e molto altro.
“Per qualche oscuro motivo questo non avviene da noi…
“Grandi films sono stati girati a pochi passi da noi senza che nessuno lo venisse a sapere in quanto le Film Commissions non sono integrate nella Promozione Turistica o, peggio, gli Amministratori Locali non si rendono conto del potenziale economico del binomio Cinema-Turismo.
“Qualche esempio?
“Quanti sanno che molte scene della seconda serie di “StarWars” sono state girate sopra Como? Che alcuni Set di Harry Potter erano filmati in Liguria nelle grotte di Toirano, che “InkHart” è stato girato per oltre tre mesi da una troupe internazionale in alta Val Bormida (l’ho scoperto girando un film in Scozia…) oppure il film “Il Gioiellino” oppure “Il Partigiano Johnny” girati nell’Acquese; ma anche “La Freccia Nera” ed “Elisa di Rivombrosa” che hanno avuto lunga vita in televisione sono stati girati in Piemonte.
“Naturalmente mi sono augurato che quanto vedevo fatto tanto in Irlanda o Scozia ed Inghilterra e Francia venisse prontamente imitato dal nostro sistema Turistico…
“Ma non è stato così.
“Ho avuto la fortuna di lavorare con grandissimi attori e registi del calibro di Ridley Scott e vi posso assicurare (da parte sua…) che gli accordi tra la Produzione di un film e l’ente del Turismo del luogo ospitante prevedono quasi sempre che il marketing includa la Promozione del Territorio.
“Purtroppo per noi in Italia la maggior parte di coloro che si occupano del Turismo non sono Professionisti del Cinema e danno per scontato questo tipo di accordi…
“Magari perché se ne è parlato ad un CocktailParty dove erano presenti attori e attrici…
“E poi ci si ritrova con generici ringraziamenti su velocissimi titoli di coda.
“Il Cinema è un mondo altamente professionale dove ogni richiesta deve essere scritta e firmata sul Contratto di Produzione, specificando ogni singola postilla…
“Il prodotto finale è cultura ma ogni parte è Businness che muove molto denaro e crea molti posti di lavoro.
“Concludendo: bisogna sforzarsi di includere gli Uffici di Promozione Turistica nelle Film Commissions ed integrarli in un chiaro progetto strategico sottraendosi alle velleità localistiche di chi non conosce le potenzialità di creare posti di lavoro in ogni luogo che venga deputato a diventare un set!”

Lo storico Roberto Maestri (Marchesi del Monferrato) ha sviluppato il tema “il Monferrato e i suoi marchesi: una storia internazionale tra vicende militari ed abili politiche matrimoniali” avvalendosi di fotografie cartine storico-geografiche.

Roberto MAESTRI I Marchesi del Monferrato -storico
IL MONFERRATO E I SUOI MARCHESI: UNA STORIA INTERNAZIONALE TRA VICENDE MILITARI
ED ABILI POLITICHE MATRIMONIALI
Per la ricerca di storie. Storie dense di aspetti “avventurosi” militari (es. le vicende in Terra Santa, gli scontri con Savoia, Visconti e Angioini) e di matrimoni prestigiosi (con imperatori bizantini, signori di Francia, Spagna, Germania, eccetera) tutti momenti che meriterebbero la scrittura di una sceneggiatura e la realizzazione di cortometraggi.
Un approccio che ha tenuto conto della necessità degli sceneggiatori di costruire, all’interno della “bibbia”, biografie credibili affinché sostengano storie eccezionali.
Il suo intervento è risultato prezioso per la ricchezza di storie e personaggi che offrono spunti sia per film in costume, sia per raccontare vicende di valore universale che potrebbero essere trasposte in altre epoche.
A dar maggior forza narrativa, la perfetta contestualizzazione dei racconti con luoghi e costruzioni ancora ben conservati, in molti casi ottime locations naturali.
Il direttore artistico del Piemonte Movie gLocal Film Festival Alessandro Gaido, intervenendo in merito a “Festival e produzioni cinematografiche in Piemonte” ha rimarcato una notevole e costante produzione cinematografica indipendente nella nostra Regione.

Alessandro GAIDO Direttore artistico del Piemonte Movie gLocal Film Festival
FESTIVAL E PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE IN PIEMONTE
Creatività, professionalità e caparbietà sono le doti notevoli di sceneggiatori, registi e videomakers piemontesi, con una buona quota di alessandrini e astigiani, che stanno contribuendo alla crescita del festival curato da Piemonte Movie in termini numerici e qualitativi (non è raro che i premiati in questo contesto ottengano premi o comunque riconoscimenti in altri concorsi).
Nota dolenti rimangono l’universo della produzione cinematografica e quello della distribuzione di documentari e cortometraggi, perché se nel primo caso sembra pressoché scomparsa la figura del produttore, nel secondo questi prodotti tanto apprezzati in Europa non destano l’interesse delle emittenti televisive nazionali.
Occorre considerare inoltre che la sala cinematografica ha subito una trasformazione e che le multisale con i film commerciali stanno segnando il passo, quindi occorrerà tener conto di nuove forme di fruizione dell’audiovisivo.
Un riferimento è senza dubbio il web, ma è in corso di creazione una rete di luoghi di proiezione con pubblico in sala con dibattito intorno ai temi trattati sullo schermo e nel contempo vengono sostenuti progetti di recupero della memoria sociale locale grazie all’audiovisivo.

Alle saggiste Francesca Cosi e Alessandra Repossi è stato affidato il compito di raccontare particolarità e bellezze cinematografabili del “Sacro Monte di Crea nel Monferrato”, inserito nel loro volume “Da pellegrini sui Sacri Monti” (edizioni Ancora) in cui trattano di tutti i cammini devozionali di Lombardia e Piemonte.

Francesca COSI e Alessandra REPOSSI “Da pellegrini sui Sacri Monti” (edizioni Ancora)
IL SACRO MONTE DI CREA NEL MONFERRATO
Per la ricerca di location. La tappa più recente nel nostro viaggio alla scoperta dei cammini dell’antichità sono i Sacri Monti, complessi devozionali fondati a partire dal XV secolo come luoghi di pellegrinaggio alternativi alla Terra Santa. Il volume, prima guida completa alla scoperta delle «piccole Gerusalemme d’Italia», contiene tutti i dettagli per organizzare la visita ai 9 complessi di Piemonte e Lombardia inseriti nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, con l’indicazione del percorso devozionale che porta al Santuario e in cima al monte. In più, abbiamo anche inserito una guida storico-artistica e le schede dettagliate di 11 Sacri Monti minori d’Italia. Infine, box, curiosità e approfondimenti.
CAPITOLO 2 – I nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia – Sacro Monte di Belmonte, Sacro Monte di Crea, Sacro Monte e Calvario di Domodossola, Sacro Monte di Ghiffa, Sacro Monte di Oropa, Sacro Monte di Orta, Sacro Monte di Ossuccio, Sacro Monte di Varallo, Sacro Monte di Varese
Sono località incantevoli raramente soggetto di documentari e pressoché mai inseriti nelle riprese di cortometraggi e lungometraggi, ma queste locations naturali offrono possibilità uniche per inquadrature perché sono luoghi non (o comunque non troppo) contaminati dalla modernità.

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Aldino LEONI poeta e cantore
IL BAMBINO DELLA CITTADELLA DI ALESSANDRIA
Proposta per una fiction. Il poeta e cantore Aldino Leoni si occupa di messinscene teatrali ed il suo testo “Il bambino della Cittadella” commissionato per la prima edizione del cartellone “Cittadella di luna” è un esempio di storia fortemente legate ad una ambientazione naturale.
“Il bambino della Cittadella”, ha sostenuto Leoni, ”Di cui sono stato invitato a riferire, è un racconto di contenuto autobiografico e di media lunghezza, dedicato sostanzialmente alle vicende ricorrenti della storia in una piccola città apparentemente ai margini degli avvenimenti più rilevanti.
“Il racconto è strutturato come copione per un “teatralconcerto”, affidato alla voce narrante dell’attore, a quella di cantanti/cantori e agli strumenti dei musicisti; da rappresentare dapprima nei luoghi che racconta e, successivamente, da replicare altrove con scopi anche divulgativi di un patrimonio storico di primo livello qual è la Cittadella di Alessandria.
“Nel racconto si intersecano i ricordi, le conoscenze, le “voci”: anche quelle, attraverso citazioni, di grandi della nostra letteratura (l’Alighieri e l’Ariosto).
“Si tratta, soprattutto, di quel fecondo sincretismo, normale nella mente di un bambino, di persone e personaggi, di epoche diverse e lontane che si avvicinano e si rimescolano: è il caso della “confusione” de e fra i due imperatori – il Barbarossa e il Bonaparte – che toccarono la storia della città in tempi e per motivi diversi.
“Sarebbero questi, qualora il testo dovesse venir trasposto in altri ambiti (quello cinematografico, per esempio) elementi che superano gli intenti autobiografici e documentaristici, per spingersi nei campi dell’onirico e dello psicologico.
“Questa Cittadella di Alessandria, del resto, propone proprio una curiosa vicenda.
“Preso il posto di un borgo preesistente e smantellato, esercita una funzione militare per più di due secoli. Vede poi rifiorire all’intorno, in sordina e un po’ clandestinamente, la vita civile e viene restituita, infine, alla città dopo il disastro di un’alluvione…
“Parlarne significa oggi sollecitare (seppur modestamente e con le armi spesso spuntate e scarsamente efficaci dell’arte) un progetto di nuova destinazione e di effettivo utilizzo (il generico “contenitore culturale”, che spesso qualcuno in casi analoghi rispolvera, non sarebbe la soluzione, tanto meno la speculazione edilizia o quella commerciale…).
“Io, per ora, sulla Cittadella ho scritto personali ricordi (avendo avuto la ventura di viverla da presso nell’età infantile) e alcune canzoni. Giorgio Penotti, musicista del Gruppo dell’Incanto, le ha dedicato uno splendido pezzo musicale (Città Stella).
“Mi auguro di non rimanere né solo, né il solo: che quella fortezza possa suscitare arte nei più diversi aspetti!
“La Cittadella fu presidio, militare. Ebbene, continui a essere “presidio”, fornendo a noi occasioni di stupore, di creatività, di cultura: sono questi i presidi di cui abbiamo tanto necessità”.

L’OBIETTIVO È PORTARE IL CINEMA DA QUESTE PARTI
Tutta questa attività ha quale obiettivo portare il cinema da queste parti, considerando sia la possibilità di attrarre produzioni sul territori, sia di produrre cortometraggi, lungometraggi, documentari in autonomia e collaborazione.
Nel prossimo autunno a Torino arriveranno almeno cinque grosse produzioni cinematografiche, anche grazie agli incentivi dei crediti d’imposta, che consente di scambiare sostegno economico con investimenti e occupazione sul territorio.
Si tratta di incentivi utilizzabili anche per le produzioni low-budget e non sarebbe affatto male sostenere finanziariamente progetti cinematografici locali suscettibili di creare lavoro e nel contempo promuovere il turismo.
Tutto questa già accade in Piemonte, ma il Basso Piemonte che cosa facendo per diventare parte integrante di questa fase positiva di sviluppo economico?

PRODUCT PLACEMENT, TAX SHELTER E TAX CREDIT
I buoni progetti debbono essere sostenuti, perché seppur scritte le sceneggiature come pure i romanzi chiusi nei cassetti non esistono.
Un tempo la legislazione non lo consentiva, ma per fortuna oggi è possibile inserire nella narrazione prodotti commerciali rendendoli evidenti nella loro realtà.
Si tratta di una forma di sostegno ai progetti cinematografici e nel contempo di un’occasione per promuovere eccellenze del territorio (ad esempio ambientando storie in aziende vitivinicole).
Diversamente dalla pubblicità, queste forme di promozione debbono tener conto delle regole narrative per non collidere con la storia raccontata.
Vi sono poi nuove (per l’Italia) normative fiscali fondamentali per il rilancio dell’industria cinematografica, basate sui meccanismi del Tax Shelter e del Tax Credit, ottimi per reperire le risorse economiche necessarie considerando i meccanismi di mercato con riferimento alla qualità del prodotto.
Queste misure di agevolazione fiscale del cinema sono operative in Italia da circa un anno ed hanno permesso alle imprese non cinematografiche che hanno investito i loro utili in opere cinematografiche italiane di ricavare sensibili benefici economici.
Le misure già operative dall’autunno 2009 sono: film nazionali, tax credit produttore (15% costi di produzione); film nazionali, tax shelter produttore (detassazione 100% degli utili), film stranieri, tax credit produttori esecutivi (25% del costo fino a un massimo del 60% del budget complessivo).
L’Anica sostiene che i circa 80 milioni di euro di minori entrate dovute alla copertura annuale delle misure, che dunque lo Stato investe indirettamente nel Cinema possono arrivare a produrre fino a 3,25 volte il loro valore nell’indotto, con conseguenti maggiori entrate per l’Erario e, elemento non trascurabile, anche per l’occupazione.
Il costo per l’Erario è compensato da un aumento degli investimenti nella produzione cinematografica, con conseguenti maggiori entrate fiscali; indotto per acquisti derivante da spese e servizi sul territorio; indotto derivante da cine-turismo.

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