Provate anche voi a raccogliere i vostri “Frammenti di Memoria Contemporanea”, perché non esistono persone senza biografia

Da qualche tempo a questa parte vado pubblicando i miei personali fotogrammi del passato, che ho intitolato “Frammenti di Memoria Contemporanea”, ricostruiti seguendo il cosiddetto “filo rosso” (narrativo e non marinaresco come l’origine del detto) di una memoria ben supportata da elementi oggettivi quali parole scritte (articoli, saggi, racconti) e immagini (fotografie, audiovisivi, dipinti) soprattutto; ben considerando quegli enunciati che ho pubblicato nel saggio “Scrivere cinema low-budget in Alessandria” con riferimento al Capitolo Ottavo, che qui riporto. Un percorso fatto di narrazione e di recupero delle esperienze maturate, senza badare se sono andate a buon fine o meno, perché in ogni caso sono stati, anzi sono comunque tasselli importanti di una biografia che va aldilà di uno scarso per quanto pratico ed essenziale curriculum vitae. Ciascuno può farlo, anche soltanto per tenerlo gelosamente chiuso in un cassetto e non soltanto perché potrebbero non esserci elementi davvero meritevoli di suscitare l’interesse generale o che abbiano sortito effetti di rilevanza verso l’esterno. Frammenti… Una biografia organica potrebbe risultare pretenziosa e fuori luogo, ma metter un poco di ordine nei propri ricordi può essere d’aiuto a noi stessi. No, non ne verrà fuori un libro, non ci saranno elementi utili per un racconto o un romanzo o un film (il biografismo è sempre un elemento ingombrante nel percorso di creazione artistica, tanto alcune briciole ci si infilano lo stesso), non sarà utile per ottenere alcun tipo di accredito. Tuttavia, potrebbe essere uno strumento utile per non smarrirsi e comprendere, specialmente in questo periodo di lungo isolamento, che vi sono state alcune cose buone, fatte o almeno tentate; anche quando il curriculum vitae non supera le cinque righe… Scrivendo, però, è importante, molto importante preservare l’onestà intellettuale.

SCRIVERE CINEMA LOW-BUDGET IN ALESSANDRIA (Claudio Braggio, 2009) 

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capitolo ottavo  STORIE DI ALESSANDRINI NON PER FORZA ILLUSTRI

 I ricordi sono fotogrammi isolati, privi di narrazione e di contesto. Come le fotografie, singolarmente non spiegano il contesto in cui sono stati scattati; né il prima e neppure il dopo. Sono una sospensione del tempo e per questo affascinanti, fantasiosi, da interpretare.

LE FOTOGRAFIE

Le fotografie che emergono da un cassetto oppure da un album possono diventare parti della memoria e stimolo per narrazioni.

Si debbono osservare attentamente, con l’aiuto dell’altro.

Come quando si vuol tracciare la storia del proprio corpo ed il medico ci aiuta nel ricordo (anamnesi; anámnêsis).

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La reminiscenza delle idee avviene in seguito alla percezione di oggetti sensibili.

Le fotografie sono oggetti che richiamano altri oggetti, quelli che vi sono rappresentati.

Sono oggetti che portano anche informazioni proprie come il tipo di carta, le rare annotazioni sul retro, l’usura del tempo.

Le fotografie recano con sé emozioni, legate o meno al ricordo.

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Ci possiamo impossessare di un’immagine anche se non siamo stati partecipi dell’evento rappresentato.

LA MEMORIA

Ogni avvenimento non deve essere minimizzato e neppure esagerato.

Meglio lasciarsi andare al godimento della visione e concentrarsi sullo sforzo che guida nella tenuità dei ricordi.

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Quelli intimi.

Quelli personali.

Quelli che appartengono alla collettività.

Quelli che connessi ad avvenimenti o luoghi.

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Sono tutti frammenti.

Talvolta vengono messi insieme, ma rimangono sempre frammenti.

LE BIOGRAFIE

Ci sono davvero uomini con una biografia e uomini senza una biografia?

Se una persona cara viene improvvisamente a mancare è raro che si pensi di scriverne la biografia.

Quelle delle persone importanti invece si ha l’impressione che scrivano da sole.

Suggeriscono questa impressione i giornali, la radio, la televisione, il web.

I frammenti biografici devono essere chiari e messi in relazione fra loro, con un abbozzo di narrazione che li leghi.

Dovrebbero fornire elementi sufficienti per tracciare il profilo della persona.

Non si tratta di individuare grandi gesta, bensì di ritrovare piccoli episodi, gesti quotidiani ormai perduti, frasi apparentemente insignificanti.

Conta molto il contesto, come pure quel che avvenne prima e dopo l’avvenimento.

LE STORIE

Ci sono storie dappertutto, ma occorre saperle cogliere.

Ciascuno di noi ha una storia, ma non sempre si possiede la capacità di narrarla.

Non è tanto importante la storia, quanto la capacità di raccontarla.

Tutti quanti conservano il sogno di lasciare una traccia concreta del passaggio sulla terra.

Abbiamo dei frammenti e questi debbono essere collegati per poter avere una storia.

STORIE E BIOGRAFIE IMMAGINARIE

Se ne possono scrivere documentandosi su un periodo o un avvenimento.

Se ne possono costruire di rappresentative di un periodo storico collegando fra loro momenti diversi armonizzandoli con la verosimiglianza.

Le descrizioni devono essere attendibili, ma non basta.

STORIE IMMAGINARIE DA QUADRI E FOTOGRAFIE

Un quadro o una fotografia possono essere sottoposti a descrizione o meglio a traduzione da un linguaggio ad un altro linguaggio.

Questo è il caso della trasformazione, anzi della trasposizione da romanzo a sceneggiatura, da romanzo ad opera teatrale.

Vi è sempre la tentazione dell’anacronismo, poiché si tende a leggere o a dedurre riferimenti e comportamenti contemporanei.

Le cose e gli oggetti tendono ad esser nominati e quindi a diventare protagonisti della scena.

STORIE DI GENTE COMUNE

Le storie della gente comune mancano perché pochi le raccolgono.

Eppure, sono utili per dare il giusto tono e rievocare il sapore di un’epoca, se non addirittura per ritrovare il significato di un evento.

Non si tratta semplicemente di raccoglierle, quanto di riportarle in vita scrivendole e rappresentandole.

Un lavoro che sembra facile, ma la memoria brutta giochi scherzi ed il tempo trascina via i testimoni.

Ricostruire delle storie dialogando con le fonti primarie per recuperare tracce di realtà.

Questo è possibile ancora per qualche anno, ma non per quanto concerne gli anni prima e durante la Seconda Guerra Mondiale evocati spesso e con molti aspetti non ben raccontati.

Fra poco però, smarrendo il prezioso patrimonio di memoria della gente comune, si correrà il rischio di lasciare il campo ad un simulacro di memoria unica alla costante e vana ricerca di equilibrio.

Questo vale anche per il nostro passato più recente, che si sembra troppo vicino per poter andar smarrito.

Non è così.

 

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