“Suicidi in carcere: indignarsi non basta più”: ad Alessandria iniziativa pubblica in piazza Don Soria sabato 18 maggio alle 11

Alessandria – La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha organizzato un primo momento di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere nella giornata del 18 aprile. L’iniziativa ha visto coinvolte tutte le autorità Garanti regionali, provinciali e comunali. Sono trascorsi due mesi dall’appello con cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare, con urgenza, misure immediate per allentare il clima di tensione all’interno degli istituti penitenziari, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramuraria.
Alla luce di nuovi drammatici suicidi e constatando l’indifferenza della politica rispetto all’acuirsi dello stato di sofferenza dei detenuti, si rende indispensabile ripetere l’iniziativa il 18 maggio, chiedendo soluzioni giuridiche immediate sia alla politica attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento sia all’Amministrazione Penitenziaria attraverso provvedimenti che migliorino le condizioni di vita dentro le carceri e chiedendo alla società civile una sensibilità che superi la visione carcero centrica.
La Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Città di Alessandria ha promosso l’organizzazione di un’iniziativa pubblica insieme alla Camera penale di Alessandria, il C.I.S.S.A.C.A, il Coordinamento Regionale AVP, l’associazione ICS-ETS, la cooperativa Fuga di Sapori, la cooperativa Pausa Café e Betel Odv, il giorno 18 maggio alle ore 11 presso Piazza Don Soria. In questa occasione si leggeranno i nomi delle persone morte in carcere dei detenuti morti per suicidio, per malattia ed altre cause ancora da accertare, nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita, per non dimenticare le loro storie e il dramma delle loro famiglie.

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