Paola Ponzio referente piemontese del C.R.A. Agricoltori Traditi chiama a raccolta tutti: “Uniti possiamo farcela, perché siamo il passato, il presente e il futuro”

Riceviamo dall’ Ufficio Stampa di ” C.R.A. Agricoltori Traditi” questo intervento che ci permette di comprendere e valutare meglio le motivazioni delle proteste degli agricoltori che abbiamo documentato anche nella nostra provincia e in tutto il Piemonte.

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“Ognuno di noi dovrebbe aderire alla protesta pacifica, che ha portato gli Agricoltori di tutt’Italia a mobilitarsi contro un’Europa sempre più vessatoria e poca attenta alle istanze di tutto il comparto del vecchio Continente, è nostro dovere difendere l’originalità dei nostri prodotti, è nostro dovere spingere chi con la delega di rappresentanza (i Sindacati di Categoria) finora hanno fatto finta di nulla, anzi da alcuni segnali remano contro.
L’ aggregazione deve diventare la nostra missione, nel caso contrario siamo consapevoli a cosa andiamo incontro, se non accadrà saremo destinati a scomparire, pensiamoci bene.
Faremo insieme un percorso informativo per ascoltare chi rappresenta sui vari territori il Comitato C.R.A. Agricoltori Traditi, con noi oggi la Responsabile e punto di riferimento del Piemonte l’amica Paola Ponzio, imprenditrice e convinta sostenitrice di questa esperienza.
Paola, chi osserva la protesta vorrebbe capire meglio i motivi e le cause che hanno spinto gli Agricoltori a mobilitarsi.
“Questa manifestazione a così alti livelli di coinvolgimento sta cercando di cambiare la storia, è un momento molto importante dove gli agricoltori e non solo, si aspettano di veder cambiato radicalmente il Sistema. Non più succubi della decisione da parte dell’Europa, di politici che hanno tradito facendo sempre il minimo a fronte di promesse preelettorali e soprattutto nei confronti dei sindacati agricoli, da Coldiretti in poi, per essere assenti in questa protesta ma soprattutto per le diffide che emettono al fine di scoraggiarne l’azione a non farne parte. La rabbia di tutti noi aumenta al solo pensiero che per andare in piazza a manifestare ad oltranza aumentano i danni nelle aziende dove nessuno li sostituisce, ma bisogna farlo ne va del nostro e del futuro di tutti. Siamo disposti a tutto per difendere le nostre terre e nel CRA abbiamo trovato un punto d’incontro, di sintesi e di comunione d’intenti nella lotta, la quale deve coinvolgere tutti fino al cittadino comune, che di fatto è l’ultimo anello della catena agroalimentare. La partecipazione cresce si vede e si sente, perché nell’evoluzione del percorso chi ci osserva ha capito che il C.R.A. raccoglie i problemi degli agricoltori e non solo.
Il nostro scopo primario è dare all’Agricoltura il posto che merita, come da sempre la storia ci insegna, senza il nostro lavoro non abbiamo ragione di esistere, questo i nostri genitori ci hanno insegnato.
Una proposta alternativa a questo muro di gomma della UE, cosa si potrebbe fare per rimanere nel circuito produttivo?
“Il denominatore comune manifestato dagli agricoltori è il bisogno urgente di sussidi a fondo perduto in quanto i loro debiti con le banche sono ormai altissimi e insostenibili (si parla di alcune centinaia di migliaia di euro…). Ho parlato con qualcuno di loro che vede come soluzione solo più un atto di autolesionismo. Lamentano di avere grandi quantità di prodotti invenduti perché quotati dal mercato sottocosto grazie al l’importazione selvaggia degli stessi a prezzi slealmente concorrenziali. In più di uno, sarebbero propensi a una sorta di “lira agricola” tipo “pagherò”, a un circuito di scambio non più per fornire i prodotti alla grande distribuzione, in un sistema coordinato. Vogliono salvare il Made in Italy, sicuro dalle truffe continue che bollano così i prodotti venduti e mistificati. Sono tutti d’accordo sul fatto che siamo l’ultima generazione che può fare con questa indispensabile mobilitazione, il cambiamento perché siamo sull’orlo del precipizio.
Paola grazie, la lascio al suo Presidio, avremo modo di continuare a spiegare ogni dettaglio delle richieste, che sottoponete da tempo a tutti i Governi e principalmente all’Europa, la quale continua a essere, forse distratta (volutamente).”

Giuseppe Spinelli

Nella foto: Paola Ponzio e Danilo Calvani                                      

 

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