Il Presidente Enrico Bussalino sul deposito scorie nucleari: ”No in Piemonte. Uniti per vincere”

”È necessario impedire di costruire il deposito nucleare per le scorie radioattive sul suolo alessandrino e sulla superficie piemontese già insediata dalle centrali nucleari”: l’irremovibilità è stata espressa mercoledì scorso 17 gennaio, dal presidente Enrico Bussalino (Provincia di Alessandria) al Marengo auditorium gremito di Sindaci, amministratori regionali, stakeholder.
Il consigliere Maurizio Sciaudone (delegato all’Ambiente – Provincia di Alessandria) assisteva alla riunione dalla platea.
”La strategia unitaria è indispensabile per coinvolgere l’opinione pubblica e – così è stato aggiunto dal presidente – condurre insieme la battaglia per proteggere il benessere, la sicurezza e lo sviluppo sul nostro territorio”.
”L’unità d’intenti – è intervenuta Vittoria Poggio (Assessore al turismo – Regione Piemonte) – è basilare per fornire la risposta efficace alla nostra comunità. L’Amministrazione regionale preferisce proteggere la chance di crescita per il settore agro-turistico e agricolo promosso altresì dal paesaggio vitivinicolo protetto dall’Unesco”.
”La puntualità di dati tecnici – è stato il contributo di Marco Protopapa (Assessore per l’agricoltura – Regione Piemonte) è altresì basilare per ostacolare l’autocandidatura normata di Comuni singoli per ospitare il deposito per le scorie”.
”È doveroso – così è stato asserito dal Consigliere Domenico Ravetti (Regione Piemonte) – disgiungere la battaglia dalle plance elettorali per colpire il target e tutelare il territorio e la popolazione piemontesi”.
”È fondamentale – è intervenuto il consigliere Sean Sacco (Regione Piemonte) – eliminare qualsiasi messaggio e speranza ambigui dalla comunicazione mirata ai cittadini”.
”La carta nazionale di aree idonee – è stata la voce di Gianluca Colletti (Sindaco di Castelletto Monferrato) include cinque siti concentrati sul nostro territorio definito inadatto dall’esito di analisi tecniche, agricole, sanitarie, socioeconomiche. Il deposito è necessario sul suolo idoneo a serbare le scorie per 10mila anni: qui da noi la falda idrica può fornire l’oro blu a 200mila individui per più secoli”.
”È altresì indispensabile – è stata la voce di Federico Riboldi (Sindaco di Casale Monferrato) – monitorare l’iter sul deposito insicuro oggidì attiguo all’area provinciale alessandrina e il trasloco ipotetico altrove”.

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Gianluca Guglielmero

 

 

 

 

 

 

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