Via libera dal Comitato Etico al biomonitoraggio umano nell’area di Spinetta Marengo, Cirio e Icardi: “Era l’autorizzazione che attendevamo”

Spinetta Marengo – Il Comitato Etico Interaziendale AOU Maggiore della Carità di Novara ha dato il via libera al progetto di biomonitoraggio umano nell’area di Spinetta Marengo per verificare la presenza di sostanze perfluoroalchilate (PFAS) nel sangue di un campione di popolazione potenzialmente a rischio.
Il verbale della seduta di ieri 21 dicembre è stato trasmesso oggi alla Regione Piemonte.
«Era l’autorizzazione che attendevamo e ringraziamo tutte le persone che a vario titolo e nei diversi ruoli hanno messo in campo il loro impegno per arrivare a questo risultato – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Finalmente si può procedere: già prima della fine dell’anno, nei prossimi giorni, si svolgeranno gli incontri tecnici necessari a partire immediatamente con le analisi. Vogliamo ci sia la massima priorità e cautela verso la popolazione di questo territorio».
Il biomonitoraggio sarà avviato ad invito e con adesione facoltativa su un campione di persone che vivono in prossimità dell’area agricola già sottoposta alle analisi sugli alimenti.
«Il via libera del Comitato etico – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Icardi – è il frutto di un grande lavoro confluito nel dossier necessario a ottenerne il parere favorevole. Si partirà immediatamente perché l’attenzione rimane massima. A metà novembre è iniziata anche la terza campagna di analisi su acquedotti e alimenti».
La possibilità di eseguire uno screening biologico sperimentale sulla popolazione rientra nelle analisi per le quali la normativa italiana prevede una specifica autorizzazione da parte dei Comitati etici, che sono organismi indipendenti insediati nella sanità regionale ai quali è affidato il compito della valutazione.
Con l’obiettivo di ottenere il via libera la Regione Piemonte ha istituito un apposito gruppo di lavoro che oltre ad Arpa e Asl di Alessandria coinvolge anche CNR, Policlinico di Milano, Università di Torino e Università del Piemonte orientale. La Regione ha inoltre stanziato 340 mila euro per studiare la presenza di PFAS nell’ambiente, aggiungendo al monitoraggio dell’acqua potabile anche una nuova ricerca negli alimenti. È stato fatto poi un complesso lavoro per la definizione dell’iter procedurale di analisi sulla popolazione ed è stato predisposto, in collaborazione con i medici di medicina generale, il protocollo per la gestione sanitaria di eventuali casi positivi. Per realizzare le analisi del biomonitoraggio è stato già previsto un primo stanziamento di 70 mila euro.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Print Friendly, PDF & Email