Chiusura Saves ad Alessandria, il tennista Fabio Beraldo: “Spiace vedere ridotta così una struttura del genere, se sarà rilevata spero torni allo stato che merita”

Alessandria – “Spiace davvero vedere una struttura del genere ridotta così, spero davvero che qualcun altro possa rilevarla e farla tornare allo stato che merita”. A parlare è Fabio Beraldo, tennista alessandrino e già campione italiano di doppio, il riferimento è al Csc Orti, noto anche come la Saves o Circolo Cassa di Risparmio, vero e proprio pezzo di storia del capoluogo in ambito tennistico.
Una struttura, quella sita in via Giordano Bruno, nata nel 1938, rimasta funzionante anche in tempo di guerra, e che adesso ha chiuso i suoi cancelli. Definitivamente? Forse, anche perché, al momento, non si è trovata soluzione e lo stop è risultato inevitabile per un club alle prese con un’importante situazione debitoria.
Per qualcuno è stato un fulmine a ciel sereno ma il destino era segnato fin dal 9 ottobre, cioè da quando il presidente della Fondazione Slala, Cesare Rossini, aveva chiesto con una raccomandata al presidente Giampiero Lavezzari di sgomberare e riconsegnare l’immobile entro il 31 dicembre. Negli ultimi mesi si è provato a vendere il circolo, ma le offerte in busta arrivate all’avvocato Rossini non sono state ritenute congrue.
Per Fabio Beraldo, che in quei campi ci ha giocato disputando per alcuni anni il Torneo Internazionale Under 18 e sfidando anche Volandri nel 2007 in un’esibizione gratis, è davvero un pezzo di storia che se ne va e un dispiacere enorme vedere quei cancelli chiusi.
“Perché, a differenza di altre, era una struttura sempre piena di gente, con i ragazzi della scuola tennis, la piscina per i centri estivi – ha aggiunto Beraldo – spiace davvero che sparisca un nome legato a giocatori forti per il territorio. Vedremo cosa accadrà, credo che la situazione fosse diventata insostenibile a causa di bollette non pagate e il cui costo si era rivelato forse anche più alto di quello dell’affitto. Poi, dopo il Covid, le cose sono ulteriormente peggiorate.”
Mai i problemi della Saves non erano certamente nuovi. Si portavano avanti da alcuni anni, da quando, cioè, nel 2018 il Comune aveva sospeso il contributo annuale. Senza quei soldi e con gli aumenti alle utenze nel corso degli anni, la situazione è diventata ingestibile.
“Il proprietario dell’immobile è la Fondazione Slala, vedremo cosa succederà” ha detto ancora Beraldo.
Tre, al momento, gli obiettivi:  il primo è evitare il degrado del club, poi si proverà, entro la prossima primavera, a cercare gestori almeno per la bella stagione mentre la Scuola Tennis, partita a settembre, proseguirà sui campi del Dopolavoro Ferroviario.

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