Gli auguri della redazione

Abbiamo tutti il ricordo di un Natale indimenticabile dentro al cuore. Il mio risale a molti anni fa quando il pranzo era servito nel soggiorno buono di casa, con il Presepe allestito nel vano del mobile, a forma di mezzaluna e rivestito da infiniti specchietti che ingannavano l’occhio, moltiplicando all’infinito i figuranti, le montagne i prati di quel posticcio Presepe . Le statuette che lo componevano era rigorosamente in gesso , come non se ne trovano più e immortalavano un classico  villaggio tra le montagne e  istanti di vita bucolica al tempo di Gesù Bambino. Alcune, le più antiche, non avevano più colore, altre, il trascorrere del tempo le aveva irrimediabilmente sfregiate, mutilate. Ogni anno, quando aprivamo la scatola, dove rimanevano per il resto dell’anno,  ci chiedevamo come potessero stare ancora in piedi. Ma era il Presepe di famiglia, collezionato da generazioni, tramandato di padre in figlio. Pezzi di gesso, pezzi di cuore. E intorno a quel grande Presepe che sembrava il doppio di quel che era in realtà, consumavamo il pranzo di Natale, noi tutti. Quel Presepe non c’è più, nemmeno il mobile, né gli specchi , né alcuni dei miei cari. Eppure non c’è Natale senza la magia dei ricordi che puntualmente bussano alla mia porta; non c’è Natale senza malinconia, non è Natale senza la luce ardente del suo passato.

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Buone Feste a tutti i lettori.

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