Giuseppe Cesena: il buio illuminato dalla voglia di non fermarsi mai

Disabilità Visiva, IL BUIO COME LE TENEBRE ILLUMINATO DALLA VOGLIA DI NON FERMARSI MAI, PER SÉ STESSI E PER GLI ALTRI, Giuseppe Cesena un Calabrese esempio per molti, anche difronte alle difficoltà.

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È da qualche giorno che sto pensando di scrivere un mio pensiero su quello che ho potuto ricevere da una interessante e bella chiacchierata fatta con un amico, ci frequentiamo da un po’ di tempo con lui ho avuto la fortuna di scoprire oltre la bella persona conosciuta, anche gli insegnamenti che ho potuto ricevere.

Giuseppe Cesena è un disabile visivo, calabrese di origine nato a San Lorenzo Bellizzi, ma vive in Lombardia da tempo, è cieco da bambino malattia che come potete immaginare, gli ha creato intorno un mondo tutto suo.

Con il tempo però ha superato tutti gli ostacoli che la sua condizione gli poneva davanti ogni giorno e ogni istante di quei “giorni”, è un grande da sempre, per lui e per tutte le persone che con la disabilità ci convivono quotidianamente, lo capirete nel corso della nostra conversazione che sto per proporvi.

Benvenuto, per tutti noi da oggi può diventare la nostra nuova via, grazie per avere accettato questo incontro, di questi tempi persone che vivono esperienze come la sua fanno bene al corpo e alla mente, come sta Giuseppe?

Sto bene mi difendo, grazie per avermi invitato.

Mi fa tanto piacere averla come ospite, persone come lei con la forza che esprime, fanno bene a noi cosiddetti “normodotati” mai soddisfatti e più delle volte poco umili nei confronti della vita.

Parto da un dato iniziale, ne vorrei parlare, perché proprio dalla mia nascita è iniziato il tutto, avvenuta mentre mamma stava per andare nei campi a mietere il grano, mentre qualcuno gli aveva consigliato di non farlo, perché pericoloso.

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Effettivamente è andata così, dopo sei mesi è comparso progressivamente il Glaucoma Congenito, a questo aggiungiamo un’incedente capitatomi a dieci anni, il quale ha aggravato la malattia, ed eccoci qui nella condizione attuale.

Posso dirlo e con orgoglio provocatorio? Noi “Cecati-bus” (battuta) abbiamo una marcia in più, ho sempre parlato e delle volte litigato con la mia condizione e ogni volta che capita per assurdo mi da forza per andare avanti, non è retorica ma realtà di rapporto.

Naturalmente mi rivolgo a chi come me non vede, ma non solo, la Disabilità ha tanti aspetti, io parlo e difendo tutti.

Esasperare non serve a nulla, accettare è molto difficile questo è chiaro, fate come faccio io, non fermatevi mai continuate a pensare si a voi stessi, ma datevi anche a chi come noi vive una vita parallela alla normalità, piccola considerazione personale, anche chi fisicamente è considerato normale alla fine ha bisogno in diversi casi di essere aiutato; quindi, cerchiamo in sinergia di continuare a lottare per un mondo che non discrimini nessuno in tutti i casi, la nostra nemica numero uno è la depressione.

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Della sua dinamicità ne sono testimone diretto, perché si collabora insieme, sveliamo a chi legge com’ è la giornata tipo che quotidianamente vive.

Dormo molto poco, ahimè, la mia attività inizia alle 03:00 circa, ho un circuito Radiofonico “Disabile International Radio” con il quale mi interfaccio tramite un flusso via web, con un centinaio di emittenti sul tutto il territorio nazionale collegate a sua volta al mio sito: www.giuseppecesena.org , conduco un programma dal nome molto indicativo “Non è mai troppo tardi” da Lunedì a Venerdì dalle 04:30 alle 07:00, con questa trasmissione diamo voce insieme, perché anche lei Giuseppe mi onora della sua collaborazione, con la Rubrica che parla delle criticità che il nostro ambito subisce da sempre più delle volte  poco aiutato, ogni mattina alle 06:30, inoltre, approfittiamo di questo spazio, per consigliare a tutti di farci sapere le cose che non vanno nel vostro luogo dove vivete, utilizzando questo indirizzo di posta: esaroitalia@gmail.com , a stretto giro sarete contattati da qualcuno della Redazione la quale colonna portante risponde al nome di Samantha Ceccaroli coadiuvata da altri amici che in modo volontaria danno il proprio contributo alla realizzazione del format radiofonico.

Dopo il programma cerco di dormire qualche ora per ricaricarmi e prepararmi ad affrontare la vita di strada in un certo senso.

Sono Giornalista e collaboro come Ispettore (MOBI) della Regione Lombardia (Mobilità, Orientamento, Barriere Architettoniche e Integrazione) con l’Associazione Disabili Visivi www.disabilivisivi.it , in quattro parole sono racchiuse le necessità primarie di cui un non vedente ha bisogno.

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Spesso vado nelle scuole a parlare di Disabilità ai bambini per fare conoscere il metodo Braille sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo per non vedenti e ipovedenti, prende il nome dal suo inventore LOUIS BRAILLE e, il sistema LVE system sono dei binari ad esclusivo nostro utilizzo, servono per farci camminare nello spazio temporale, tanti, perché ignoranti, ci fanno rotolare le valigie per non fargli fare rumore.

Con un mio caro amico, Francesco Pezzino facciamo corsi ai bambini non vedenti, di diverso tipo, come l’utilizzo di apparati in grado di dare una mano anche nel gioco.

Naturalmente tutto quello che faccio è completamente gratis, lo scopo della mia e della nostra missione è quella di dare speranza e voglia di vivere lavorando insieme, a tutto questo aggiungo un altro motivo importante, punto di riferimento del mio modo di essere, avevo sette anni e  la cara Signora Sonia Mangano scoprì che le mie dita erano potenzialmente adatte a suonare il pianoforte, mi diede lezioni gratis e, siccome ho avuto ora sto dando con la stessa misura, del resto la vita è una ruota, quindi: facciamola girare. Questa mia passione mi è servita moltissimo nel mio percorso, fino a realizzare un video clip “La disabilità” potete ascoltarla cliccando sul link sotto

https://www.youtube.com/watch?v=H4BQoqnwzzE&t=68s&ab_channel=RETETVITALIA

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Personalmente penso che lei faccia ancora poco, deve aggiungere dell’altro, naturalmente la mia è solo un eufemismo retorico, è da imitare assolutamente viviamo in un’epoca con molte differenze, un supporto di attività di questo tipo non potrebbe fare che bene, penso a tutti.

Siamo qui anche per raccontare anche una brutta storia, si, perché ancora l’ignoranza impera e tante volte si dimostra anche senza buon senso, che cosa è successo a un suo amico, al quale ha dato un aiuto incondizionato mettendoci direttamente la faccia?

Dobbiamo parlarne dell’accaduto e la ringrazio per questo spazio, mi consentirà di fare conoscere quello che ancora oggi alla soglia del 2024 accade.

Parliamo di discriminazione strisciante, mi lasci usare questo termine, il principale soggetto è un mio carissimo amico, come anticipato, si chiama Alfio Giuffrida anche lui non vedente collabora con me tutte le mattine in Radio.

Era la metà di novembre ci siamo dati appuntamento in Calabria a Sibari dov’ero, perché dovevo fare delle trasmissioni con l’emittente e lui è venuto a trovarmi.

Partito dalla Sicilia sulla linea Catania – Bari con la FlixBus a un certo punto l’autista della stessa ditta, gli dice che non poteva viaggiare da solo ma accompagnato, a questo punto mi chiama e mi spiega quello che stava accadendo, naturalmente ho tentato di tranquillizzarlo rinviando il discorso al suo arrivo.

All’ora stabilita mando una persona di mia conoscenza a prenderlo alla fermata, lì la conferma, l’autista invita il mio conoscente a non ripetere il viaggio in solitudine, nel caso si fosse presentato nuovamente senza accompagnatore non l’avrebbe accettato sul mezzo di Trasporto, dopodiché il discorso rimane in questi termini e ognuno va per la propria strada.

Nei giorni successivi di tutto questo se ne è parlato continuamente, da parte di Alfio esisteva la preoccupazione che il ritorno si potesse presentare abbastanza problematico, a quel punto mi sono consigliato da alcuni amici legali, i quali mi hanno dato la piena disponibilità a starci vicino e se si fosse presentata la necessità di intervenire, avremmo agito per le vie che la legge ci metteva a disposizione.

Ahimè, accadde proprio questo.

Il martedì successivo alle 12:35, non essendoci Nicola si recò ad accompagnarlo la sorella, l’Autobus della Flixbus fece trenta minuti di ritardo, quando arrivò si scoprì che chi guidava erano gli stessi autisti dell’andata, si sono subito opposti ad accettare il mio amico sul mezzo, a quel punto sono intervenuto io, mi sono presentato come Giornalista Pubblicista facente parte anche di Associazioni per l’assistenza ai disabili.

Ormai la frittata era fatta, volevano fare un passo indietro su tutto quello che avevano dimostrato prima, creando anche un fastidioso disservizio a tutti i passeggeri, che rischiavano anche di fare tardi con le coincidenze previste.

Nonostante tutto questo decidono di partire e di prendere su Alfio, personalmente però ho continuato quello che avevo annunciato, prima ho chiamato i Carabinieri , che sono intervenuti e successivamente ho esposto Denuncia Querela contro la FlixBus per il comportamento nei confronti di una persona, la quale se non avesse avuto un supporto deciso ne avrebbe pagato le conseguenze materiali, quelle di non poter rientrare in Sicilia, solo perché l’azienda citata non ha dato le informazioni necessarie ai propri dipendenti, oltre a questo anche una sano utilizzo personale di buon senso (dimostrato in netto ritardo).

Una storia quasi da non credere, purtroppo è successa, un surrogato discriminante alla massima potenza ha vissuto il Sig. Alfio Giuffrida, al quale esprimo la mia e da parte dell’intera Redazione la massima solidarietà, spero che l’azienda responsabile di tutto questo possa almeno chiedere scusa per l’accaduto. Non possiamo assistere ancora a episodi come questi, il rispetto tra persone e non solo si sta dissolvendo, è urgente un ritorno a regole comportamentali di un tempo, sì, perché quest’epoca, il caso ne è una dimostrazione tangibile, è fuori da ogni forma di educazione civica.

Quindi ha fatto scattare la Querela?

Assolutamente, ho denunciato il fatto ai Carabinieri di Cassano allo Jonio (CS), Querelando la Flixbus compresi gli Autisti che in quel momento rispondevano del Trasporto Passeggeri.

In questo momento stiamo facendo quello che tutta l’informazione dovrebbe fare quotidianamente, continuare a parlare di certe brutture che ancora ai giorni nostri capitano, è incomprensibile, per evitare promozioniamo il buon senso, perché con esso si può arrivare a raggiungere certi risultati da tutti i punti di vista.

Grazie Giuseppe per la sua disponibilità, lasciamoci con una promessa, di continuare a divulgare anche in futuro con altri incontri la parte migliore di questa società che circonda il nostro, cosa ne pensi?

Sono d’accordo, facciamo fronte all’ignoranza e lottiamo per sviluppare la cultura del rispetto, si guadagna sempre essere empatici e credere negli altri.

Giuseppe Spinelli

 

Per seguire l’intervista integrale tramite Facebook, cliccate sul link:

https://www.facebook.com/EsaroItaliaNotizie/videos/1479122072869756

Per seguire l’intervista integrale tramite YouTube, cliccate sul link sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=4xf9SNHuel0&t=290s&ab_channel=AssociazioneEsaroItaliaWebRadio

 

 

 

 

 

 

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