LeggiAmOviglio: Otto passeggiate nei boschi narrativi (solo per iniziare), in una nuova avventura culturale ovigliese.

Beh, lo ammetto, un po’ la colpa è mia, di questa nuova avventura. Anzi, parecchia. Perché frequento spesso luoghi dove si fanno eccellenti presentazioni di libri, perché vedo che anche in piccoli paesi come Oviglio l’iniziativa ha un certo successo, coinvolgendo gente del paese ma spesso non solo. E ci sono poi molte iniziative che non si limitano a presentare una tantum qualche libro, ma che hanno delle piccole rassegne che vanno avanti nel tempo, alternando magari autori meno famosi e più locali e altri dalla caratura nazionale e più. E una volta vado a Casal Cermelli, una a Castellazzo, una a Castelnuovo Belbo…e così via: paesi più o meno delle dimensioni di Oviglio. E allora mi sono detto: e se ci provassimo anche qui? Grazie alla mia attività di giornalista culturale di Alessandria24.com conosco ormai parecchie scrittrici e parecchi scrittori – che a loro volta possono farmene conoscere altre e altri ancora, in una bella catena di conoscenza e bellezza – che potrebbero venire ad Oviglio a presentare i loro libri, con una spalla – che poi sarei io stesso – che quei libri li ha letti e assai apprezzati ed è pronto a proporli interrogando gli autori, interagendo con loro…e se poi troviamo qualche brava o bravo lettore che di quei libri legge qualche pagina – non tante, per carità, non si deve né spoilerare né annoiare – meglio ancora, no? E così lungo buona parte dell’estate e dell’inizio d’autunno sono diventato una specie di mosca noiosa che, una volta al Comune, una alla SOMS, una alla Pro Loco, una volta a Oviglio Arte e, ultima ma non certo per minor importanza, Giada Mela con i suoi fantastici laboratori di scrittura creativa, ha proposto a tutti quanti l’idea di questa nuova avventura culturale. Ci siamo riuniti, io e tutti i rappresentanti degli enti e gruppi che ho elencato e – fantastico – ho trovato una convinta adesione da parte di tutti quanti. Vero, non proprio tutti con lo stesso entusiasmo, inutile negarlo, ma a dire il vero alla fine hanno fugato ogni mio scetticismo e sono sinceramente grato a tutti.

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E allora vediamola questa idea, ormai non più mia, ma di tutti coloro che hanno deciso di crederci e di partecipare. Otto passeggiate nei boschi narrativi, ho intitolato questa introduzione, citando Umberto Eco, perché di otto libri si tratterà, ciascuno dei quali molto diverso dall’altro, in questa prima stagione, sino alla Festa del paese, per poi fare una pausa estiva e, se tutto sarà andato bene, ricominciare nell’autunno del prossimo anno. Ma mi piace usare il termine passeggiate perché si tratta di una proposta, la nostra, assai poco accademica, anzi. Non sarà legata ad un particolare giorno della settimana, cambieranno i luoghi degli incontri, dall’invernale – e ben riscaldata – sala del Consiglio Comunale alla più primaverile SOMS, alle più estive Pro loco o la nuova Piazzetta Milite Ignoto, ma anche aperto ai privati, se vorranno. Sarà tutto easy, poco accademico e molto informale. E ci saranno generi diversi, diverse personalità e diverse proposte, tanto che prima o poi tutti potranno trovare un libro di cui invaghirsi, magari da amare un po’. Io, per me, per quello che saprò fare, li presenterò tutti con dedizione: tutti li ho letti, di tutti ho fatto le relative recensioni.

In questo articolo vi parlerò di quelli già previsti per i primi mesi, senza spingermi troppo in là nel tempo, anche perché è giusto che tutto sia fluido ed elastico, in funzione anche degli impegni delle scrittrici e degli scrittori coinvolti.

Si inizierà dal prossimo 5 Dicembre, con un notevole Giallo ambientato in Alessandria: Il Tesoro della Baronessa di Bruno Volpi. Che non è solo uno scrittore coi fiocchi, ma una persona simpaticissima e molto ironica, con la quale sarà un piacere colloquiare. Questo romanzo è il terzo della serie dedicata alla squadra comandata dal Commissario Badalotti. Parleremo dunque non solo dell’ultimo dei tre, che a me è piaciuto davvero parecchio, ma un po’ di tutta la trilogia. Scoprirete una intrigante Alessandria dalle tinte Noir.

A gennaio, ci verrà a trovare il vero caso letterario italiano che è nato lo scorso anno, ma che ha protratto tale successo anche nel 2023: Gian Marco Griffi, con il suo immenso Ferrovie del Messico. Libro che ha come sottotitolo Romanzo d’avventura…ed è vero, quando si pensi all’Avventura in senso molto lato e molto composito. Ha avuto uno strepitoso quanto inaspettato successo, vista anche la mole di circa 800 pagine. E che sta per essere pubblicato in Francia e in Germania. Nell’occasione avremo con noi anche l’attrice Silvia Perosino, che è attrice, illustratrice (sua è la copertina del romanzo di Griffi), a sua volta scrittrice: ci leggerà da par suo alcune pagine del romanzo. Ma la presentazione sarà parecchio informale, e un po’ tutti parleremo del libro e un po’ tutti ne leggeremo pagine.

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E allora, a febbraio, sarà appunto Silvia Perosino a presentarci il suo Colline di Carta, libro affascinante e originale, fortemente voluto da Emiliana Conti, Presidente de I Marchesi del Monferrato, che ne hanno curato la pubblicazione, e che introdurrà la serata. Il libro inanella 6 capitoli che sono passeggiate tanto culturali quanto sentimentali fra le colline del Monferrato, dell’Astesana, delle Langhe, dei Roeri. Dove leggeremo di Infernot e strabilianti cantine, di fossili acquatici che sorgono fra i colli del Monferrato, di passeggiate seicentesche sulle tracce di una vicenda che si svolge fra Asti e Casale. E tanto altro. Un libro pieno di emozioni, da centellinare come un buon vino antico.

Con il libro successivo torneremo in Alessandria, ma nell’Alessandria del 1589, quando dominavano gli Spagnoli, in un destino comune con quello della Milano dell’epoca (ricordate “I Promessi Sposi”?). Si tratta di un romanzo storico, notevolmente trascinante, scritto a quattro mani da Simonetta Gorsegno e Gianni Cellè, dal titolo un po’ enigmatico: La Capitagna e il Glifo. La vicenda è di fantasia, e scritta con partecipata emozione, certo, ma il contesto storico è assolutamente rigoroso, con tanto di piccolo dizionario dei termini alla fine del libro.

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Seguirà il libro di un grande giornalista, Carlo Cerrato, che è stato Direttore di varie testate Rai regionali, ha creato programmi importanti e molti li ha condotti. Lui dice di essere ormai un pensionato, ma io gli dico che i giornalisti non vanno mai in pensione…e infatti con una rigorosa ricerca giornalistica ha ri-scoperto una figura di donna straordinaria, quella di Milli – questo il titolo – che al secolo era Emilia Cardona, l’unica moglie del grande pittore della Belle Époque, Giovanni Boldini. Una grande e rigorosa inchiesta storico-giornalistica che si legge con il pathos di un romanzo.

 

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Poi, cambiando completamente registro, un grande Noir contemporaneo, di livello davvero notevole: Mercoledì ti ucciderò di Silvia Grossi. Nella mia recensione ho detto del romanzo: “Piccola città, bastardo posto”: il sottile orrore della provincia…è proprio così: un libro fatto di inquietudine e mistero, un Noir che è uno spaccato della nostra realtà sociale e civile, la realtà di una provincia in rosso: il rosso del sangue di una donna, uccisa all’inizio del libro ma con modalità, tempi e scopo che sfuggono del tutto al lettore…e naturalmente non dico altro.

Dopo tanta narrativa, una parentesi di Poesia & Pittura. Il libro di una poetessa secondo me davvero interessante, Silvia Oppezzo, con l’abbinamento, in un colloquio fruttuoso fra Arte e Poesia, della pittura informale di Piergiorgio Panelli. Una proposta alla quale sto lavorando con loro a livello ancora progettuale, ma nella quale credo molto, che vorrei portare in diverse località del nostro splendido Piemonte. Ma non solo: Silvia è anche autrice di deliziosi racconti d’infanzia e adolescenziali. Sarà una sorpresa davvero intrigante anche la sua vena narrativa.

E si termina, dulcis in fundo, nell’estate del Luglio della Festa del Paese, con il libro dedicato al dialetto ovigliese, del nostro grande studioso Nino Ivaldi, ovviamente in Pro Loco, spazio perfettissimo, e che mi piacerebbe presentare con l’accompagnamento di brani – in dialetto – del mondo contadino, del complesso di Casal Cermelli, i Calagiùbella.

E con questo terminano, nel fulgore di luglio, le otto passeggiate nei boschi narrativi che intendiamo proporre, sperando in un pubblico che sappia divertirsi con noi, nel vivere i libri con leggerezza e partecipazione, facendo domande e scherzando con l’autore…e con l’indegno presentatore dei libri che si susseguiranno di volta in volta. Ma vi confesso che mi piacerebbe moltissimo riprenderle a settembre, le passeggiate narrative con voi: e con voi condividere con scrittrici e scrittori, di ottimo livello, serate di grande bellezza.

 

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