Alessandria: quando l’assessore ignora “le dimensioni della carreggiata”

“Dovreste informarvi sulle differenze tra corsia e pista ciclabile visto che sono nel codice della strada dal 2020”: questo il commento del nostro saccente assessore ai trasporti e alla mobilità, Michelangelo Serra a fronte della nostra denuncia dell’inutilità ed approssimazione con cui sono state tracciate molte “corsie ciclabili” ad Alessandria soprattutto laddove la larghezza delle strade non consente il passaggio contemporaneo di auto e bici.
Ovviamente tutti i ciclisti, alessandrini e non solo, devono essere al corrente della differenza tra pista ciclabile e corsia ciclabile e comportarsi di conseguenza, sfidando l’impenetrabilità dei solidi.
Se ne deduce che, se in Lungo Tanaro Magenta siete in bicicletta e vi stirano, la colpa non è di chi ha creato 4 corsie (2 per le bici e 2 per le auto) senza che lo spazio della carreggiata lo consenta, ma è di chi non conosce la differenza tra pista ciclabile e corsia ciclabile.
La colpa è sempre nostra e della nostra ignoranza.
A proposito di gente che non sa, comunque, inviteremmo l’assessore a documentarsi anche sulle prescritte modalità di attuazione delle corsie ciclabili (facilmente reperibili anche su internet):
“La corsia ciclabile può essere impegnata da altri veicoli solo per manovre temporanee ed occasionali, se le dimensioni della carreggiata non ne consentono l’uso esclusivo da parte delle biciclette.”.
E’ di tutta evidenza che una strada troppo stretta non può consentire l’uso esclusivo delle corsie alle bici e l’occupazione da parte delle auto non può essere occasionale, ma diventa permanente: si possono fare tutte le strisce che si vogliono, ma se lo spazio manca, alla fine, è come se le corsie non esistessero.
La verità è che prima di pontificare su corsie e piste ciclabili, che possono sicuramente essere utili per la sicurezza e la scorrevolezza del traffico, sarebbe bene conoscere le strade su cui si possono o non si possono concretamente pianificare.

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