Ugo Cavallera visse l’alluvione del 94: “Alessandria non è più la stessa”

Siccità, aridità e poi piogge e alluvioni, questo clima ci tormenta.
I cambiamenti ci sono e si vedono.
Acqua dal cielo come un diluvio universale su terre secche e dure tirano giù alberi, detriti e invadono gli insediamenti umani.
Stiamo osservando fattori climatici nel Mediterraneo che ci costringono a fare esperienza ed intervenire in un ecosistema terra, cielo e mare in grave pericolo.
Non dimentichiamo l’Alluvione del ’94 quando la città di Alessandria ha visto metri di acqua scura in periferia e anche decine di centimetri in centro.
Ugo Cavallera era Assessore in Piemonte da circa un anno o poco più e l’allora Presidente Brizio lo convocò in una Giunta d’urgenza. Era il 6 Novembre 1994 !
” Arrivò  Maurizio Gasparri sottosegretario e c’era anche il collega alessandrino  Angelo Rossa, Assessore al sociale. Era emergenza  ad Alba, Bra , Asti e da noi. Ritornai in Alessandria alle 18,30 e si vedeva da lontano una città accesa per  meta’ e l’altra al buio.
C’era un’emergenza grave all’ Ospedale Santi Antonio e Biagio. Riusciamo ad arrivare sul luogo dove c’erano Alida Cotroneo, Antonello Zaccone, Piercarlo Fabbio, Ezio Brusasco, Giancarlo Forno. Tutto era sotto l’acqua cioè cabine elettriche, pompe, magazzino. C’era solo energia in Rianimazione grazie a  un suo gruppo elettrogeno autonomo. Forno iniziò a sentire tutti gli ospedali dove poter evacuare i nostri ricoverati. Mancava cibo ed acqua per i degenti e con i Carabinieri andarono alla Esselunga a fare provviste d’emergenza e per la sopravvivenza di alcuni ancora nel nostro Ospedale. Poi iniziammo a tirare cavi della luce, conduttori di 95mm materiale da esterno e recuperammo un gruppo elettrogeno da 1000 kilowatt. Lo prese Balza Sergio a Tortona scortato dalla Polizia. Per il  gasolio chiamai il mio ex compagno di banco Restiani che ogni 4/5 ore faceva il pieno. Alle 3 di notte siamo riusciti a dare la luce e tutto il monoblocco si è illuminato !”
E qui Cavallera mi sorprende perché non l’ho mai visto commosso, sempre imperturbabile da qualunque avversità politica o di salute, a quel riepilogo di immagine di finestre illuminate trattiene a stento la commozione.
Poi il racconto prosegue con dovizia di particolari e soluzioni tecniche  che neanche ci immaginavamo come ad esempio il problema delle fogne intasate in città. Cento spurghi intervennero per sbloccarle.
E poi ..veniamo all’oggi dove esiste un sistema di allerta e allarme significativo.
” Oggi abbiamo la Protezione Civile che allora era embrionale. Tutto si basa su Previsione e prevenzione; comunicazioni; colonne mobili di mezzi e persone organizzate.”
“Allora fu un vero disastro ambientale!”
Ma come reagiscono oggi i Sindaci all’Agenda 2030?
“I sindaci sono i primi a conoscere le criticità” prosegue l’ ex vice presidente della Regione Piemonte.” La transizione energetica e la massima attenzione  ecologica è inevitabile. Si deve discutere non il se ma il come. “

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Efrem Bovo

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