“Eri con me”: Musica & Poesia in una notte d’estate, con Alice che canta Battiato ad Astimusica.
Ad Asti, da molti anni, organizzano, nella piazza della Cattedrale, grazie alla pervicace volontà di Massimo Cotto, un Festival semplicemente intitolato Astimusica. Hanno proposto, nel corso degli anni, concerti di ogni tipo…e in tanti di questi concerti c’ero e ne ho tratto grandissime emozioni musicali…dall’Instabile Jazz Orchestra allo stesso Franco Battiato, tanti anni fa, tonico ed elettrico, da una Alice sola con una tastiera, ma molto coinvolgente lo stesso, ad un Enzo Avitabile che con un gruppo incredibile di bottari (si, proprio di percussionisti che battono, con un ritmo fantastico, botti e botticelle di svariato genere), ad un Paolo Fresu con Daniele di Bonaventura ed un gruppone di sciamannati macedoni che facevano un casino terribile!
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Mercoledì scorso, 5 luglio, è stata la volta di un concerto memorabile…che a tutti noi che eravamo presenti, ed eravamo in tanti, ed eravamo emozionati e coinvolti, ha donato commozione e il rincorrersi di tanti e tanti bellissimi ricordi musicali, dal mondo artistico complesso e straordinario di un grande Maestro.in questo omaggio, purtroppo postumo, di Alice a Franco Battiato, dal titolo emblematico Eri con me…provate a leggerne il testo, così impregnato di esausta malinconia, per comprendere appieno quello che ho appena affermato: Eri con me ma io non ero con te / Sei con me ma io non sono con te / Ero con te ma tu non eri con me. // Viviamo nell’impermanenza, nell’incertezza della vita condizionata / Ma ci ricorderemo di noi segretamente // Arriverà il giorno atteso a schiudere gli impediti passaggi / Prepariamoci a nuove esistenze…
Sul palco, sfondo blu elettrico, un pianista, Carlo Guaitoli, e una violoncellista, Chiara Trentin, che non fanno rimpiangere mai l’assenza di altri strumenti, tanto riescono a costruire intorno a lei un corposo ed avvolgente ambiente sonoro…e lei, Alice, alta ed elegante, vestita di blu scuro, che ha inanellato per noi davvero una serie di gioielli rubati a Franco Battiato, cantati con straordinario valore interpretativo. E se la sua voce in alto ha perso un pochino di estensione, in basso ha guadagnato in profondità, ed espone una timbrica davvero impressionante, per risonanza e coinvolgimento….ed emozione…e riascoltare oggi, cantate con così profonda intensità, canzoni che ho tanto sentitamente amato, da La Cura a E ti vengo a cercare mi hanno non poco commosso…lo dico senza vergogna…
Alice ha iniziato il concerto con alcuni brani del Battiato più esoterico e mistico, come il succitato Eri con me, Da Oriente ad Occidente e Lode all’Inviolato, cantati con una approccio estremamente intimistico e commosso…una sorta di introduzione, di ricordo di quello che viveva nell’anima più sincera di un maestro non solo musicale ma anche di profondità di pensiero davvero notevole. Poi però il concerto è salito di luminosità e coinvolgimento. Le interpretazioni che Alice ci ha proposto, sono state caratterizzate da tempi ampi, lenti, avvolgenti, proprio a dare valore ad ogni singola nota, ad ogni singola parola, a volte brevemente presentate con parole emozionate di ricordi ancora ben vivi e presenti…la loro prima canzone insieme, la divertente Chanson Egocentrique, e quella con la quale Alice ha vinto il Festival di Sanremo, la celeberrima Per Elisa, l’ultimo dei bis, e la I Treni di Tozeur portata all’Eurofestival insieme…tutte queste abbiamo cantate con lei, con coinvolgimento totale ed appagante, fra applausi entusiasti e standing ovation davvero meritatissimi.
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Eh si: un’altra meravigliosa notte d’estate di musica & poesia…per chi, poi, come me, ha superato i ’60, sa di aver vissuto un po’ tutta la parabola musicale di Franco Battiato. Ma anche di Alice: ho ricordato sopra il titolo Gioielli Rubati, splendido disco del 1985, dove Alice propose, magnificamente interpretate, diverse canzoni di Battiato cambiandone completamente gli arrangiamenti. Battiato ascoltato dai suoi concerti elettronici e un po’ folli (lo vidi in tale strana proposta in Piazza della Libertà ad Alessandria, in una notte d’estate di un milione di anni fa, forse il 1975), al suo incredibile successo La Voce del Padrone, uscito nel settembre 1981, ma che per me ha riempito soprattutto l’estate dell’anno dopo, quella del 1982, con le sue canzoni indimenticabili che cantavamo a squarciagola mentre bevendo birra ormai tiepida si guidava verso il mare, dopo un Campionato del Mondo vissuto con furore popolare e la partenza per la naja che incombeva…affiorano ricordi lontanissimi, come cantava proprio lui in Mesopotamia… Ora che se n’è andato oltre ogni confine, posso però andare a sfogliare i suoi dischi sugli scaffali della mia collezione personale, ed evocarne la sua presenza attraverso la sua splendida musica, canticchiando fra me e me: E ti vengo a cercare / Perché sto bene con te /Perché ho bisogno della tua presenza…
(le tre foto del concerto sono di mia figlia Francesca, che ringrazio)