Ex Ilva, le ferie trasformate in cassa integrazione. I sindacati: “Inaccettabile”

Novi Ligure – “Acciaierie D’Italia ora sta superando ogni limite. È una provocazione dal sapore di sfida al governo e alle istituzioni quella lanciata dall’azienda che, in tutti i siti del gruppo, continua a trasformare le ferie in cassa integrazione”.
Ad affermarlo, in una nota, le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm, precisando che “in queste ore i lavoratori di tutto il gruppo Acciaierie d’Italia stanno ricevendo il cedolino paga, relativamente alle competenze maturate nel mese di agosto e, come accaduto per le retribuzioni di luglio, le sorprese non mancano. Ancora una volta il management di Acciaierie d’Italia ha deciso di trasformare le ferie regolarmente programmate per il periodo estivo dai lavoratori in cassa integrazione, non tenendo conto delle verifiche che gli uffici dell’Ispettorato territoriale del lavoro sta effettuando, in seguito all’esposto presentato il 20 luglio 2022 dalle organizzazioni sindacali sia all’Ispettorato territoriale del lavoro che all’Inps”.
I sindacati auspicavano “una sospensiva da parte dell’azienda, rispetto allo scellerato modus operandi messo in atto; invece, l’atto di prepotenza prosegue indisturbato con un rincaro della dose e violando leggi e contratto”.
Nella nota le segreterie nazionali sottolineano, inoltre, che “negli ultimi cedolini, infatti, oltre alle ferie, sono stati trasformati in cassa integrazione anche i permessi legge 104, i riposi maturati in seguito alle turnazioni e per donazione sangue. Tutto questo è inaccettabile.”
“Non capiamo – concludono le sigle metalmeccaniche – come, di fronte, ad uno scempio di enorme vastità come questo, il governo, ed in particolare i Ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro direttamente derisi da questi accadimenti, rimanga inerme e scarichi ogni responsabilità di controllo e indirizzo”.

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