DIPARTIMENTI SALUTE MENTALE REGIONALE, IN PIEMONTE DUE PROGETTI PER POTENZIARE I SERVIZI PSICHIATRICI E RAFFORZARE I PERCORSI ALTERNATIVI A INSERIMENTO IN REMS

Su proposta dell’Assessore alla Sanità del Piemonte, la Giunta regionale ha recepito oggi le intese Stato-Regioni per la realizzazione di due progetti di rafforzamento dei Dipartimenti di Salute Mentale regionali, con un investimento complessivo di 4.861.664 euro.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Al primo progetto, riguardante il superamento della contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale, verranno destinati due milioni e ottocentomila euro, con l’obiettivo di aumentare le risorse di personale all’interno dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc) da dedicare specificamente alla prevenzione degli eventi contenitivi.

Ogni Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (in Piemonte ne esistono 23, con una media di 13 posti letto e 25 operatori a struttura), per tutto il periodo della sperimentazione (che si concluderà il 20 giugno 2023) potrà assumere fino a tre operatori, tra educatori, tecnici della riabilitazione e operatori socio sanitari, per la copertura di due turni, sette giorni su sette.

Per il secondo progetto, relativo alla qualificazione dei percorsi per l’effettiva presa in carico e reinserimento sociale dei pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato, andranno 1.459.904 euro, che serviranno alla realizzazione di progetti di presa in carico alternativi alle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), con priorità a quelli destinati alla persone detenute sine titulo in attesa di Rems.

L’assessore alla Sanità sottolinea che il proposito è di focalizzare maggiormente l’attenzione su percorsi che permettano alla persona di reinserirsi all’interno della comunità di riferimento, favorendo, nello stesso tempo, la dimissione dalla Rems verso soluzioni residenziali di tipo socioriabilitativo.

L’obiettivo di questi progetti, osserva l’assessore, è di favorire lo svolgimento delle misure di sicurezza attraverso l’applicazione del livello minimo di controllo e protezione del paziente, assicurando un contenimento sia del rischio di recidiva, sia di un eventuale aggravamento della misura di sicurezza.

Per la realizzazione delle attività di formazione, informazione e ricerca trasversali ai due progetti sono stati destinati 570 mila euro.

Print Friendly, PDF & Email