Cultura e sviluppo: giovedì 24.02 ore 18.00 Paolo Berizzi presenta “È gradita la camicia nera”

I Giovedì culturali dell’Associazione Cultura e Sviluppo riprendono in presenza nella sede di piazza De Andrè 76. Giovedì 24 febbraio alle ore 18, ospiteremo il giornalista Paolo Berizzi, inviato del quotidiano «la Repubblica» e autore di straordinarie inchieste in particolare sull’estrema destra italiana, che peraltro gli hanno procurato minacce e atti intimidatori da parte di gruppi nazifascisti.
In dialogo con la giornalista Mimma Caligaris, firma storica del «Piccolo» di Alessandria e con Giorgio Barberis, docente di Storia del pensiero politico all’Università del Piemonte Orientale, Berizzi presenterà e discuterà con il pubblico il suo ultimo libro È gradita la camicia neraVerona, la città laboratorio dell’estrema destra tra l’Italia e l’Europa [Rizzoli, Milano 2021]. Un’occasione per riflettere sulla minaccia rappresentata dalla recrudescenza dei movimenti della destra radicale nel nostro Paese. È raccomandata la prenotazione del posto in sala tramite il form in fondo alla pagina.
Nella quarta di copertina del volume si legge: «Nel cuore del ricco Nordest, Verona è il laboratorio italiano dell’estrema destra di potere. Qui ex skinhead e animatori di festival nazirock, capi ultrà che allo stadio inneggiano a Hitler ed esaltano “una squadra a forma di svastica”, tradizionalisti cattolici nemici giurati dell’illuminismo, dello Stato unitario e del “dilagante progressismo ecclesiale”, avvocati dal saluto romano fin troppo facile, promotori di cene e gite in cui “è gradita la camicia nera” entrano in consiglio comunale nella lista del sindaco, organizzano manifestazioni finanziate dal Comune, diventano presidenti di società partecipate o della commissione sicurezza, finiscono a capo dell’Istituto per la storia della Resistenza… In questo libro, Paolo Berizzi racconta le vicende e le contraddizioni di una città unica. Riavvolge il filo che risale non solo ai tempi della repubblica di Salò, di cui Verona fu una delle capitali, ma addirittura agli albori del movimento fascista […]. Mostra il fertile terreno di coltura che ha alimentato l’eversione nera, da Ordine Nuovo alla Rosa dei venti al Fronte Nazionale di Franco Freda, o i deliri dei due serial killer che, firmandosi Ludwig, intendevano ripulire il mondo dalla “feccia morale e sociale”, sterminando prostitute, omosessuali, senzatetto, tossicodipendenti, presunti viziosi, preti scomodi. Fotografa un presente in cui la destra radicale monopolizza il tifo calcistico, le proteste ai tempi della pandemia, eventi come il Congresso mondiale delle famiglie. Verona è oggi l’immagine di un possibile futuro per l’Italia e per l’Europa, e questo libro è un invito a non distogliere lo sguardo».
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