Casale: il Palazzo di Anne d’Alençon, Madama di Monferrato.

Credo che in tutte le città esistano dei luoghi particolari, dove chi è stanco della propria grigia giornata, può entrare e per un po’…attimi, minuti, ore, forse, può uscire fuori dal suo tempo e dal suo mondo, per ritrovarsi in un tempo e in un mondo che donano bellezza e meraviglia. Il Palazzo di Anne d’Alençon, Madama di Monferrato, a Casale, è uno di questi. Lo è perchè entriamo, di fatto, in un “Hortus Conclusus“, presente come idea e realizzazione, sia nel mondo laico-cortese che in quello religioso; in entrambi i casi lo spazio verde era cinto da un alto muro che lo isolava dal mondo esterno, come una sorta tanto di riposo quanto di difesa del corpo e della mente. Era insomma un “giardino dello spirito”, metafora dell’esistenza umana e il muro, che lo circondava, diventava il limite tra dentro e fuori, separando e allo stesso tempo proteggendo.

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La soglia di entrata è il simbolo del passaggio: quando l’uomo supera il confine modifica la sua condizione, mentre se si trova al di fuori trova il caos, i dubbi e le incertezze. Non dobbiamo dimenticare che nella poetica medioevale del giardino si pensa che nello spazio chiuso, inaccessibile, la natura ritrovi la condizione di originaria purezza della creazione. Infatti il tipico giardino medioevale è un chiostro cinto da un muro…esattamente come qui…e credetemi, entrando nel chiostro di questo palazzo di Casale Monferrato,  avrete veramente un senso quasi di dislocazione in un’altra realtà.

M ora. dopo avervi perorato la magia del luogo, venite con me, andiamo a conoscere un po’ meglio questa singolare figura femminile. Anne nasce proprio quando gli storici di un tempo han deciso che nasceva l’evo moderno e terminava il medioevo: il 30 ottobre 1492. Ha nelle vene un sacco di sangue reale, perchè discende da Renato Valois, duca d’Alençon, discendente da Filippo III il Bello, re di Francia, e da Margherita di Lorena – Vaudemont, nipote di re Renato il Buono, conte di Provenza, duca di Bar, di Lorena e d’Anjou, re di Sicilia e di Aragona. Anna fu per volontà del re di Francia Luigi XII, promessa sposa nel dicembre 1501, a nove anni, a Guglielmo IX Paleologo, marchese di Monferrato, con una dote di 80.000 lire Il matrimonio si celebrò, raggiunta l’età canonica dei coniugi, a Blois nella chiesa del Salvatore il 31 agosto 1508.

Poi accadde che il prestigio della bella marchesa di Monferrato aumentò quando il 1° gennaio 1515, il fratello della cognata, Francesco I° di Valois, divenne re di Francia e nominò Carlo, duca d’Alençon, secondo dopo il Re. E qui narriamo una situazione davvero più unica che rara: con l’aggravarsi della malattia del marito, Anne, vera motrice della politica monferrina, vista la cagionevole salute del piccolo Bonifacio, riuscì a far riconoscere dal marchese il diritto di successione femminile nel marchesato in caso di estinzione della linea maschile. Il 4 ottobre 1518, Guglielmo IX, marchese di Monferrato, dopo aver fatto testamento morì. Anne fu chiamata per volontà del marito a reggere lo Stato in nome del figlio in minore età. In questa sua reggenza fu coadiuvata dal Consiglio e dal cognato Gian Giorgio, abate di Lucedio e Vescovo ausiliario di Casale.

Iniziò così la lunga reggenza di Anne che dal 1518 si protrasse sino al 1530. Che una donna, per quanto Marchesa, potesse essere in grado di reggere per tanti anni il governo di un piccolo stato, fu in quell’epoca cosa davvero stupefacente e meravigliosa.

Ecco in estrema sintesi, la storia di una donna davvero straordinaria. Naturalmente la sua vicenda terrebbe interi libri, per cui mi limito ad aggiungere che il 9 ottobre 1562 Anne, ormai ritiratasi da anni presso le monache domenicane nel Monastero di Santa Caterina in Casale, redige il suo ultimo testamento e lascia sua erede universale la nipote Isabella Gonzaga. Anne d’Alençon, marchesa di Monferrato, Madama de Monferà, (come troviamo in molti documenti) muore il 9 ottobre Fu sepolta il 13 ottobre in Santa Caterina, le esequie si tennero in San Domenico. E’ stata una Donna davvero straordinaria. E una visita al suo chiostro, per quando di fatto solo quello sia accessibile, perchè il palazzo è di proprietà privata, vi donerà una bellissima emozione.

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