Coronavirus, inaugurato ad Alessandria l’hotspot Valfrè

ALESSANDRIA – È stato presentato questa mattina ad Alessandria l’hotspot Valfré, voluto dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Comune di Alessandria, che prenderà il via martedì 5 gennaio e sarà operativo dal lunedì al venerdì con orario 8-14. Il progetto è stato realizzato dall’Unità di crisi della Regione e Arpa Piemonte con la collaborazione dell’Asl Alessandria, la Provincia di Alessandria e del Csi Piemonte. L’hotspot è costituito da container messi a disposizione dalla Protezione Civile regionale e da una struttura modulare realizzata dall’Esercito, in particolare della Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito dell’operazione “Igea” disposta dal Ministero della Difesa, per fornire il massimo supporto al Sistema Sanitario Nazionale in questa fase emergenziale. L’esercito ha attivamente contribuito alla realizzazione ed al coordinamento dello schieramento.

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Si tratta del secondo hotspot più grande della regione dopo quello attivato a Torino all’Allianz Stadium – ha detto l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati –. È fondamentale continuare a potenziare le strutture per il tracciamento e quello di oggi è un importante esempio concreto. Abbiamo scelto Alessandria perché è stata una provincia molto colpita dalla pandemia ed è un punto strategico per il basso Piemonte orientale. La scelta di inaugurare una struttura sanitaria a inizio d’anno non è casuale ma testimonia il grande lavoro che in modo ininterrotto si sta facendo anche in questi giorni di festa per rendere il Piemonte pronto a fronteggiare una eventuale terza ondata. Questo spazio, inoltre, potrà essere convertito velocemente per effettuare i vaccini anti-covid anche alla popolazione. Questo hotspot sarà utile per avviare il piano di prevenzione per le scuole che coinvolgerà nei prossimi giorni, su base volontaria, il personale docente e non docente e i ragazzi delle classi seconde e terze medie e che va ad aggiungersi all’alta iniziativa, quella per gli ultrasessantacinquenni con patologia cronica e tutti coloro che hanno sintomi compatibili con il Covid”.

Dopo l’hotspot all’Allianz Stadium Arpa Piemonte si è rimessa in gioco per aiutare il Sistema Piemonte – ha sottolineato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – ed ha coordinato la realizzazione di questo hotspot di Alessandria. È il risultato della sinergia di tanti enti che è andata, e andrà, ben oltre i compiti di ufficio. Tutti gli enti si sono resi disponibili per andare incontro alle esigenze della cittadinanza e dare risposte immediate”.

Con questa soluzione – ha aggiunto il commissario Asl Alessandria, Valter Galante – ampliamo la potenzialità di screening della popolazione, cosa che ci dà la possibilità di aumentare la ricerca del virus. Siamo dunque partiti con due strumenti importanti: quello di prevenzione, con la ricerca del virus, e quello di attacco, con il vaccino”.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “Sono particolarmente contento che ad Alessandria sia stata messa in atto un’operazione così importante e che, pertanto, il 2021 si avvii con operazioni sul tema sanitario, perché la sfida sanitaria è quella strategica per la vita della nostra comunità, sia sul piano sociale che economico. Attraverso questa esperienza si dovrà pensare alla sfida successiva che è quella della distribuzione del vaccino”.

 “Un hotspot, quello di Alessandria – ha aggiunto Gianfranco Baldi, presidente della Provincia –, che è a disposizione non solo della nostra città e della nostra provincia ma anche per quelle limitrofe. Un passo importante per tracciare e contenere il virus e anche ai fini della vaccinazione che, speriamo, potrà risolvere finalmente questo stato di emergenza”.

In un primo periodo di collaudo saranno eseguiti circa 100 tamponi per arrivare, a regime, a 300 tamponi al giorno.

Vi opereranno team sanitari militari, personale di Arpa Piemonte, dell’Amministrazione Provinciale di Alessandria e volontari della Protezione Civile e della CRI – Croce Rossa Italiana.

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All’hotspot potranno accedere, esclusivamente con la macchina, gli utenti prenotati dai medici di medicina generale sulla piattaforma sanitaria regionale. In caso di positività al test rapido, l’utente verrà sottoposto a tampone molecolare di conferma, salvo per le persone in presenza di un link epidemiologico (come, ad esempio, i contatti stretti di un caso Covid già accertato) per i quali il risultato positivo antigenico è considerato confermato.

I risultati dei test rapidi saranno consegnati agli utenti, direttamente in sito, circa 15 minuti dopo l’esecuzione del test e saranno caricati sulla piattaforma sanitaria regionale.