Pettazzi (Lega): «Il decreto ristori è soltanto un’elemosina. Il Governo si dimostra ancora una volta incapace di gestire questa emergenza»

ROMA – Questa mattina, alla Camera dei Deputati, durante la discussione al “Decreto Ristori”, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia, è intervenuto, a nome della Lega-Salvini Premier, l’on. Lino Pettazzi con una dichiarazione di voto: «Al Senato abbiamo presentato circa 1.400 emendamenti e ne sono passati solo tre. Erano proposte importanti, in alcuni casi indispensabili per la sopravvivenza di alcune realtà produttive: erano richieste arrivate da artigiani, commercianti, professionisti, partite Iva, associazioni di categoria, semplici cittadini, ma le priorità del Governo in questi mesi sono evidentemente state altre. Ora ci chiedete di votare la fiducia sul “Decreto Ristori”, inesorabilmente inefficace, perché lascerà ancora fuori molte categorie, segnalate da tutto il centrodestra ma non prese in considerazione dall’attuale maggioranza, troppo impegnata a disarticolare i provvedimenti voluti dalla Lega. La vostra assoluta incapacità di pianificare è dimostrata dai fatti: oggi siamo qui a votare un provvedimento che riguarda ben quattro decreti approvati a distanza di una settimana l’uno dall’atro. Prima avete chiuso, poi riaperto, poi, in previsione della chiusura, ristorato, e ancora una volta siete stati miopi e intempestivi, portando avanti una politica assistenziale fine a sé stessa: i ristori per alcune categorie produttive senza un’opportuna strategia di ripresa, sono solo mancette; oggi invece servirebbe un piano di investimenti per il futuro e la crescita del Paese».

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Nel suo intervento, il deputato e sindaco di Fubine ha elencato le tante dimenticanze del Governo: «Avevamo chiesto la possibilità di equiparare l’assenza dal lavoro al ricovero ospedaliero, per le persone immunodepresse, per i malati oncologici, per chi sta sostenendo cure salvavita e per le persone con gravi disabilità. Bocciato! Avevamo chiesto di portare i giorni di permesso retribuito da 12 a 18 per i genitori lavoratori che hanno figli con gravi disabilità e di poterne usufruire fino al 31 dicembre. Anche questo bocciato! Avete bocciato anche l’emendamento che andava a sostenere le attività commerciali nei centri storici dei piccoli Comuni a vocazione turistica, che avete abbandonato, considerando solamente i capoluoghi di Provincia. Come sono stati dimenticati gli agenti di commercio o quello dell’abbigliamento. Briciole o poco più per realtà artigianali e agricole, per i bar, per i ristoranti, per i benzinai, per gli ambulanti, per il mondo della moda, per le piccole e medie imprese nate proprio durante il periodo del Covid, per le SPA, per le terme, per le palestre e per chi ha speso, come loro, soldi per mettersi in regola, ma cui poi avete ancora una volta cambiato, in corsa, le regole che voi stessi avete imposto. Le risorse destinate a questi comparti non sono sufficienti e molte categorie sono rimaste escluse, non si è riusciti ad andare oltre la questione dei codici Ateco, non si è guardato alla logica del fatturato e addirittura sono state escluse tantissime filiere, in primis quella dell’agricoltura, di cui vi siete assolutamente dimenticati. Penso anche ai tanti ambulanti che avrebbero potuto lavorare nelle fiere o negli eventi espositivi a livello locale ma che sono rimasti fermi».

«Eravamo pronti a ragionare insieme sulle decisioni da prendere – ha concluso Pettazzi – ad ascoltare la voce dei cittadini e da lì partire per portare avanti delle proposte traducendo in emendamenti quelle richieste di salvataggio che ci arrivano dalle famiglie, dai lavoratori, dalle imprese, dai liberi professionisti, dai commercianti, dagli artigiani, da tutti coloro che con molta dignità e determinazione hanno mandato avanti il nostro Paese. Proprio per loro e per il profondo rispetto che gli dobbiamo oggi non potremmo mai dare la fiducia a questo Governo che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza e la sua incapacità di far fronte ai reali bisogni del Paese».
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