Casale-Mortara, Patto con i Cittadini: “Il Sindaco non si limiti a parlare con la regione ma metta il territorio davanti ai giochi di partito”

CASALE MONFERRATO – Patto con i Cittadini esprime la propria opinione sulla linea ferroviaria Casale–Mortara, ammodernata ma mai utilizzata nonostante i milioni di euro spesi.

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Il nostro auspicio – si legge nel comunicato di Luca Dainese anni addietro era la trasformazione in una linea ciclo pedonale da Mortara fino ad Asti, fummo i primi nel 2013 a parlarne, una novità che avrebbe portato un enorme indotto turistico, con tanto di progetti, turistici e tecnici, inviammo tutto a chi di dovere, ma il risultato furono i soliti e sterili convegni. Tipici della politica che promette ma non produce. Peccato, fu un’altra occasione persa per il nostro Monferrato, soprattutto, dopo che la linea fu ammodernata nel 2010, con una spesa di alcuni milioni di euro e poi chiusa senza essere riaperta, nemmeno per un giorno. Ennesimo esempio di soldi pubblici sciupati all’italiana maniera. Lasciamo stare cosa è successo nel mentre. Poi una campagna politica sulla riapertura della linea che se da una parte vedeva cittadini e liste civiche convinte della bontà del gesto dall’altra parte vedeva i partiti tradizionali cavalcare la riapertura della linea solo per interessi elettorali. Ci spiace dirlo. Noi anticipammo tutto. La vera volontà di riaprila non è mai o quasi mai esistita. L’ammodernamento della linea è costata 8 o 9 milioni di euro ma giace tuttora in abbandono, perché chi doveva occuparsi di ripristinarla, l’ha fatto, ma poi ha dichiarato che mancavano carrozze e motrici, ma come? Noi del Patto siamo onesti, avremmo preferito che quei soldi fossero spesi per la linea Casale-Vercelli, molto più utile e duttile, dato che consente l’arrivo su Milano in tempi e stazioni più funzionali della linea in questione, prevede l’accesso diretto a Rho Fiera oltre che su Milano Centrale e da li in poco tempo alle stazioni di Malpensa 1 e 2, oltre che dare opzioni ed orari alternativi su Torino senza dimenticare la stazione di Novara. Siamo anche onesti, inoltre, nel dire che quella linea oggi sarebbe servita, tanto, per diluire la presenza di pendolari sugli autobus che dalla Lomellina giungono a Casale, in piena era da emergenza Covid. Ma poi ci facciamo una domanda. E se, invece di spendere sulla linea ferroviaria, tutti quei milioni di euro fossero stati spesi per l’acquisto di autobus elettrici ecologici, quanti se ne sarebbero potuti acquistare? Una ventina almeno, per rafforzare tutte le linee e prevedere il raddoppio delle corse per salvaguardare studenti e pendolari lavoratori al fine di non ammassarli su carri bestiame che sono, infatti, spesso sinonimo di contagio da Covid-19. Queste operazioni, sulla Casale-Mortara, sono costate milioni di euro, a nostro avviso, sono state solamente un grande bluff. Perchè? La risposta giace, inerme come la linea stessa, ma basti considerare l’imminente chiusura della nostra stazione ferroviaria che è la dimostrazione che regione e responsabili del settore trasporti mai hanno avuto intenzione di ri-potenziare la viabilità ferroviaria Casalese e monferrina anzi, il risultato sono state spese e mai risultati. E gli otto milioni o nove di euro che sono stati spesi sulla linea Casale-Mortara? Vero sono stati ammodernati i passaggi a livello, alcuni sono stati chiusi con tanto di barriere, sono stati installati semafori funzionanti, per chi poi non si sa, ma la linea giace, tuttora, in condizioni pietose, invasa da arbusti e piante, quindi una vera volontà di riaprire non c’è stata mai, sottolineiamo mai, anche se adesso la risposta per la mancata riapertura, sarà da addebitarsi all’ultima alluvione che ha rovinato la massicciata, quindi i tempi saranno biblici. Auspichiamo che il Sindaco non si limiti a parlare con la regione ma che imponga rispetto per la propria città nonostante lo stesso colore politico della giunta comunale e regionale, prima il rispetto per i cittadini e per il nostro territorio che deve essere anteposto, almeno per una volta, alla politica e agli insulsi giochi di partito. Rivogliamo la stazione, la sua biglietteria e le tratte che permettano alla città di recuperare almeno in parte la dignità che si merita. Basta parole e convegni. Vogliamo i fatti”.

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