Decreto Rilancio: uno schiaffo alle partite IVA ed al personale sanitario

ROMA – “Una potenza di fuoco mai vista” aveva annunciato il Premier Giuseppe Conte per presentare il Decreto Rilancio. E non si è sbagliato. Questa “potenza di fuoco“, infatti, non l’ha proprio vista nessuno.

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Il Decreto Rilancio è uno schiaffo alle partite IVA ed al personale sanitario. Già. Gli “eroi” in corsia per continuare ad usare i termini del Premier. Un Premier che annuncia prima l’aumento dello stipendio del personale sanitario per poi passare ad un più banale bonus per poi toglierlo del tutto nell’ultima versione del Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Una presa in giro per tutti gli “eroi” che hanno rischiato la loro vita per salvare quella dei troppi malati in Italia.

Troppi, appunto. Un numero, certamente, legato al Governo centrale che non ha preso per tempo le decisioni giuste secretando, addirittura, il documento che aveva convinto il Governo a firmare lo stato di emergenza senza dire nulla ai medici o ai semplici cittadini.

Il Decreto Rilancio, però, è uno schiaffo anche alle partite IVA perché dopo aver annunciato 600, anzi 800, ma cosa diciamo… addirittura 1000€ come nemmeno il miglior televenditore saprebbe fare ha poi fatto sparire tutto ciò concedendo una semplice mancetta di 600€ per i mesi di marzo ed aprile alle partite IVA (con tutti i problemi stranoti legati al crash del sito INPS) ed ai professionisti. Per il mese di maggio, invece, il Governo ha pensato bene di superarsi. “Daremo il 20% della differenza tra il secondo bimestre 2019 ed il secondo bimestre 2020 a patto che ci sia una diminuzione del 30%“.

Bene. Tra due mesi di un anno in cui si è potuto lavorare (il 2019) e due mesi di un anno in cui lo Stato ha obbligato a tenere la serranda abbassata tutti hanno capito che avrebbero ottenuto quei soldi. Invece no. Il Governo, come se niente fosse, prima annuncia una cosa e poi ci ripensa. Via, dunque, i contributi a fondo perduto per i professionisti. Ma, soprattutto, limitiamo anche alle partite IVA la possibilità di ottenere quei contributi. È il caso di quei commercianti, di quegli artigiani, di quelle piccole partite IVA che nel mese di aprile dello scorso anno hanno fatturato pochissimo o, magari, nulla. Ebbene, facendo due rapidi conti questi poveri ed onesti lavoratori non otterranno nulla o al massimo qualche euro. Una presa in giro. L’ennesima.

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