Addio a Luciano Olivieri

Oggi piangiamo la scomparsa di un altro amico, Luciano Olivieri.

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Amava la nostra città e il suo dialetto:  non a caso, aveva dato alle stampe, tra gli altri,  il volume «Lisandria ante el cor (Alessandria nel cuore)», antologia di poesie in vernacolo, curata da Gian Luigi Ferraris, presidente della Società Alessandrina di Italianistica. Un titolo che dice molto del suo “sentire”.

Le sue liriche riflettono lo spirito della nostra città: uno sguardo ironico, ma spesso velato di malinconia, sulle piccole cose di tutti i giorni, così come sui personaggi o gli angoli della nostra Alessandria.

Amico di tutti, aveva trovato nella poesia non solo la soddisfazione per i tanti riconoscimenti ricevuti, ma anche un mondo in cui ricreare sensazioni, profumi (Prufum d’amnestron), ritratti, ricordi perduti nel tempo, ma vivi nello spirito del vero “mandrogno”.

In tempi in cui tutti cercano di apparire, le sue poesie danno invece vita a un linguaggio intimo destinato a ricreare in ognuno di noi sentimenti personalissimi, filtrati dalla consapevolezza di appartenere a questa difficile, ma unica comunità che è quella di noi alessandrini, all’apparenza rudi, introversi, ma in realtà sensibilissimi e fieri di tutto ciò che ci ricorda la nostra storia, la nostra città, le nostre tradizioni.

Chi scrive lascia veramente qualcosa di sè ( Exegi monumentum aere perennius recita Orazio) ed è bello sapere che, pur nel dolore di questo momento, avremo sempre un modo per ritrovare, al nostro fianco, un amico.

 

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