Poldo, Banana e l’Arte originale

Nell’attuale fase di scomparsa della realtà in cui appare soprattutto l’arte di valutare l’arte, sul concetto di originalità s’approssima qualche lacuna, ma nessuna che non possa essere colmata né da una banana appiccicata al muro col nastro adesivo ovvero da rappresentazione concettuale di un gatto vagolante per stile e per tecnica.

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La più importante e pericolosa è quella causata dall’effetto “questo lo posso fare anch’io” in commistione con la tentazione virale di sfruttare immagini riconoscibili, perché l’autore, l’artista, l’ideatore permane legittimo proprietario del diritto di riproduzione e di trasformazione, pur se peraltro può condividere il diritto di sfruttamento dell’immagine con gli acquirenti a cui ha rilasciato il certificato di autenticità.

In ogni caso, occorre riconoscere il grado di originalità e creatività meritevole di tutela come opera d’ingegno in cui si inserisce anche la disposizione dell’oggetto, sia esso frutto oppure manufatto, per stabilire la qualità artistica di una trasformazione al pari di una collocazione al fine di raggiungere un determinato effetto.

Un’ulteriore lacuna di cui è bene tener conto è quel fantasma del concetto tradotto in esperienza artistica dal metodo dell’autore, in cui la massa di informazioni che lo inquadrano dovrebbero esprimere la capacità di riflettere il tutto nel poco.

Inoltre, è bene non dimenticare quel vuoto in cui trova agio l’abilità dell’artista intesa a dare o restituire concretezza alla visione, mostrando le cose come nessun altro potrebbe vederle per messo di un linguaggio di incontestabile significatività pur essendo costantemente incline ad apportare correzioni e semplificazioni.

Ritornando al tema del pericolo di non essere soltanto affascinati da un prodotto artistico, ma infaustamente tentati di farlo proprio, di impossessarsene e quindi riprodurlo per fini che non siano per studio o ricerca, intervengono le leggi a tutela del diritto d’autore.

L’idea buona va fatta circolare, la si può introiettare, farla diventare parte del proprio bagaglio culturale, ma dev’essere lasciata alle cure dell’autore, dell’artista e non soltanto perché scopiazzare genera azioni, ma soprattutto perché è ben poco dignitoso un far finta di essere di creativo, scoprendo infine di rappresentare il nulla, anzi una grande lacuna.

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