Coldiretti Alessandria: “Riso: bene avvio tavolo di filiera e NO al riconoscimento Igp Basmati proposto dal Pakistan”

Alessandria – Coldiretti e Filiera Italia, in rappresentanza della filiera risicola italiana, esprimono profonda contrarietà alla proposta del Pakistan di riconoscimento dell’IGP Basmati.
La richiesta, che segue quella presentata precedentemente dall’India nel 2020 e ora in fase di stallo, solleva diverse criticità di natura tecnica. Coldiretti e Filiera Italia evidenziano come l’adozione di tale riconoscimento potrebbe generare l’esenzione dai dazi del riso lavorato basmati IGP importato, con conseguenti ripercussioni sul mercato italiano e gravi conseguenze per la filiera risicola nazionale.
“Questa scelta potrebbe portare ad un crollo della valorizzazione del riso di tipo Indica europeo e all’abbandono della coltivazione del lungo B, con un aumento della produzione di riso Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) e conseguente crollo delle quotazioni anche per questo gruppo varietale. Inoltre, non sarebbe garantito il principio di reciprocità in termini di sostenibilità sociale ed ambientale nel processo di produzione del riso in Pakistan”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Importantissimo dunque l’avvio di un tavolo permanente sul riso per difendere i produttori italiani dall’invasione di prodotto asiatico, spesso coltivato sfruttando il lavoro minorile e usando pesticidi vietati in Europa, che beneficia delle agevolazioni a dazio zero.
E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare l’incontro di filiera svoltosi a Roma al Ministero dell’Agricoltura con la partecipazione della presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Cristina Brizzolari.
Dobbiamo tutelare la produzione di riso Made in Italy che garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo con 9 risaie su 10 concentrate fra la Lombardia, Veneto e Piemonte. A livello provinciale il riso Made in Alessandria conta circa 7.800 ettari, per totale di 531.383 quintali, concentrati nella zona del Casalese.
Ricordiamo che sono oltre 200 varietà iscritte nel registro nazionale: dal vero Carnaroli, con elevato contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana.
“La filiera risicola italiana non può accettare i rischi che deriverebbero da tale riconoscimento. Oltretutto, in Pakistan, così come in India, sono utilizzati fitofarmaci da anni vietati in UE come, ad esempio, il triciclazolo. Occorre, quindi, presentare richiesta di opposizione alla domanda di riconoscimento e promuovere tale opposizione anche tra gli altri Stati dell’UE”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Print Friendly, PDF & Email