Daspo “Willy” dei Carabinieri a Novi Ligure e Stazzano per rissa in un bar e minacce con un coltello

Novi Ligure – I Carabinieri della Compagnia hanno notificato la misura di prevenzione nota come “Daspo Willy” (Art. 13 bis D.L. 14/2017), emessa dal Questore della Provincia di Alessandria, a un 26enne e a un 47enne residenti nel novese, che non potranno accedere né stazionare nelle vicinanze di esercizi pubblici di Novi Ligure per due anni, dalle ore 15:00 alle 7:00. La misura è estesa a locali di ristorazione e somministrazione di bevande, pasticcerie, gelaterie, bar, sale da ballo, sale da gioco, locali notturni e simili.
I destinatari della misura erano stato denunciati dai Carabinieri per la violenta aggressione del 22 ottobre scorso nei confronti di alcuni avventori di un bar di via Verdi, poi sfociata in rissa. Uno dei due aveva addirittura lanciato alcune palle da biliardo e spaccato una stecca.
Analogo provvedimento, della durata di un anno, anche per un pregiudicato 70enne di Stazzano, che il 16 dicembre, in un esercizio del luogo, aveva percosso e minacciato un avventore con un coltello.
A seguito delle denunce per i reati commessi e in ragione della loro gravità e della personalità violenta degli autori, gravati da numerosi precedenti di polizia, i Carabinieri delle Stazioni di Novi Ligure e di Serravalle Scrivia, rispettivamente competenti sui due casi, avevano proposto i responsabili per il “Daspo Willy”, condiviso dal Questore che, al termine dell’istruttoria, ha inteso adottare la misura di polizia richiesta, valutando concreto il pericolo di reiterazione dei reati e per la sicurezza pubblica.
Questo tipo di Daspo urbano, introdotto con decreto sicurezza nel 2020, a seguito del brutale omicidio a Colleferro di un ragazzo picchiato a morte da un gruppo di giovani, introduce il divieto di accesso, in determinate circostanze, agli esercizi pubblici e ai locali adibiti all’intrattenimento, oltre al divieto di stazionare nelle vicinanze, punendo con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro la violazione.

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