Soms di Valmadonna: una comunità divisa in vista delle elezioni alla SOMS

La vicenda della nomina del nuovo Consiglio Direttivo della SOMS di Valmadonna sta assumendo i toni di una vera e propria disputa politica.
Su questo argomento, il nostro giornale ha pubblicato un intervento inviatoci da alcuni cittadini valmadonnesi, che successivamente ci hanno pregato di rimuovere il testo per “quieto vivere” dato il clima non propriamente idilliaco creatosi in questi giorni in paese.
Per il 7 aprile 2024, sono, infatti, convocate le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo della storica SOMS di Valmadonna (Società Agricola ed Operaia di Mutuo Soccorso), fondata nel 1905 e rinnovata nel 1970.
La SOMS è stata creata, come altre di questo genere, con lo scopo di realizzare iniziative ricreative, sportive, gite turistiche e gestire un “bar”, onde consentire ai lavoratori ed alle loro famiglie di trascorrere ore serene di svago, ovviamente in totale autonomia (anche e soprattutto dalla politica) con lo scopo di produrre utili per le iniziative statutarie.
In vista del rinnovo del Consiglio, entro il 22 marzo 2024, come da indicazioni del Consiglio Direttivo, sono state presentate ed affisse in bacheca le varie candidature che formalmente erano composte da circa 20 nominativi formanti due gruppi ben distinti.
A fare scalpore in paese è stata, successivamente, la notizia è che, in data 30 marzo 2024, circa il 50% di tali candidati ha revocato la propria candidatura con la seguente motivazione:
“…Prendiamo atto delle recenti comunicazioni diramate dal Consiglio Direttivo della SOMS, tutte incidenti sull’accesso all’esercizio di voto da parte della collettività valmadonnese nel prossimo consiglio direttivo per il 7 aprile 2024, i sotto elencati candidati/e, revocano le proprie candidature.”
Abbiamo quindi provato a comprendere il motivo di questo clamoroso gesto e a sentire il parere di alcuni degli interessati, ma nessuno ha voluto esporsi personalmente, proprio a causa del clima piuttosto teso di questa vigilia “elettorale”, situazione a dir poco davvero non edificante.
Riportiamo quindi alcune delle dichiarazioni sia di comuni cittadini che di candidati “autoesclusisi” dalla competizione elettorale.
Partiamo dalle valutazioni di natura più strettamente burocratiche:
“La SOMS, con l’istituzione del Terzo Settore ha dovuto provvedere ad iscriversi nei registri del RUNTS, tenuti presso il Ministero del Lavoro. E’ diventata conseguentemente un “Soggetto Pubblico” e, come tale, deve soggiacere a regole ben precise, soprattutto in termini di “affidamento o locazione” delle strutture di sua appartenenza, prima delle quali quella relativa alla PUBBLICITA’ della ricerca di gestori, quindi con regolare bando, cosa che NON è stata assolutamente fatta”.
“Riteniamo, ci dicono ancora gli intervistati, che, quanto all’attuale gestione, sia stato sottoscritto un contratto di “affitto/subentro d’azienda assolutamente non conforme alle vigenti normative in materia di terzo settore”.
Non sono poi mancati i rilievi sugli attuali gestori: “Nulla di personale, ma riteniamo che costoro non siano le persone più adatte per gestire i locali della SOMS, in primo luogo perché non si tratta di Valmadonnesi e poi perché riteniamo non si tratti di persone sufficientemente “referenziate” in rapporto a precedenti vicende (locali e non) che avrebbero dovuto far riflettere sull’opportunità di un simile incarico”.
Questi problemi non potevano essere sollevati in precedenza? Chiediamo
“Lo abbiamo fatto, ma l’attuale presidente ha ignorato i nostri rilievi, anzi ha gestito la vicenda come se non dovesse rendere conto a nessuno di queste scelte”.
C’è infine l’aspetto politico della vicenda.
“La SOMS dal momento della sua costituzione è sempre stata completamente “apolitica”. La nostra rinuncia alla candidatura deriva dal fatto che sono state utilizzate modalità di convocazione assolutamente non conformi allo statuto della Soms (vedi foto). C’è stato anche un intervento di un pubblico amministratore delle Giunta di Centrosinistra di Alessandria, cosa che ha aumentato il nostro disagio ed il timore di strumentalizzazioni di tutta la vicenda. A questo punto, bisognerà valutare la regolarità della votazione, venendo a mancare quasi il 50% dei candidati”.
Il tutto condito dal danno patrimoniale per la SOMS che, perdendo le iscrizioni dei sostenitori dei dimissionari, teme di vedere significativamente diminuiti gli incassi.
Insomma, Valmadonna sembra un paese spaccato, che richiama alla memoria i tempi di Don Camillo e Peppone: l’Italia non cambia mai.

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