A Palazzo Cuttica mercoledì 6 marzo inaugurazione della mostra “Guerra senza odio. Italiani e russi nelle foto e nei disegni del soldato Pasquale Vella”

Alessandria – Oltre trecento immagini tra fotografie, disegni e acquarelli che documentano la guerra italiana in Russia. A realizzarle è stato il geniere alessandrino Pasquale Vella del 37° Reggimento di fanteria della divisione Ravenna.
Questo materiale sarà esposto nella mostra “Guerra senza odio. Italiani e russi nelle foto e nei disegni del soldato Pasquale Vella” che verrà inaugurata il 6 marzo alle ore 18.00 nella sede della Società di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti a Palazzo Cuttica (ingresso in via Gagliaudo 2 oppure da via Parma 1 attraverso il cortile). Rimarrà aperta al pubblico fino al 30 aprile e si potrà visitare nelle giornate di mercoledì, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, e di sabato, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 oppure su appuntamento (telefonando al numero 328-7175254).
La mostra è organizzata dalla Società di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti in collaborazione con l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea per la provincia di Alessandria Carlo Gilardenghi, la sezione di Alessandria dell’Associazione mutilati e invalidi di Guerra, l’Associazione Ryalge e la Fondazione Matrice di Torino.
Pasquale Vella è scomparso nel 1998, senza avere mai reso pubblico questo eccezionale diario per immagini della guerra. Anzi, pur realizzando dei dipinti a olio tratti dalle fotografie e dai disegni, ha sempre lasciato poche confidenze, anche in ambito familiare, sulle vicende belliche e sulla reale entità del materiale documentario e iconografico conservato. Solo dopo la sua morte, il figlio Gian Paolo ha potuto scoprirlo ed è grazie a lui che è ora possibile presentarlo al pubblico e metterlo a disposizione della comunità degli studiosi.
Molti alessandrini potranno riconoscere nelle oltre duecento fotografie i propri nonni o padri. Nel 37° Reggimento della Divisione Ravenna, per molti anni nella nostra città, facevano parte tanti uomini di questa provincia. Vella documenta tutto il percorso della spedizione dell’Armir (solo poche foto sono sulla guerra in Jugoslavia), evitando però di fotografare i cadaveri sui campi di battaglia. Al limite la morte è presente con commoventi immagini di tombe su cui non viene posta neppure una croce.
Non mancano anche immagini di carattere ludico, con soldati italiani che scherzano e giocano tra di loro. Vella fotografa infatti tanti episodi di vita quotidiana, che hanno per oggetto non solo soldati e ufficiali dell’Armir ma anche tedeschi, rumeni e prigionieri. Si sofferma sul rapporto amichevole che i soldati stabiliscono con la popolazione.
Vella non rappresenta nelle immagini l’aspetto più violento della guerra ma lo fa in due testi, scritti durante e subito dopo la disfatta dell’Armir. Sono testimonianze in cui il conflitto viene raffigurato in tutta la sua follia e il suo orrore

Molto importanti e probabilmente uniche sono le immagini dei soldati che tornano in treno ad Alessandria nel 1943 con i parenti ad aspettarli.

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