Alessandria: indebite richieste di arretrati TARI, chi paga il danno erariale?

Come se non bastasse l’ingiustificato ed ingiustificabile aumento della TARI ad Alessandria per il 2023, come se non bastasse il fatto che la tassa rifiuti nella nostra città è una delle più care del Piemonte, come se non bastasse il fatto he le nostre strade sono sempre più sporche e i cassonetti strabordano (quando non vengono incendiati), adesso non siamo più tranquilli neppure quando paghiamo regolarmente.
In questi giorni, infatti, centinaia di famiglie alessandrine stanno ricevendo dal nostro solerte Comune, per la precisione dal “Settore Risorse Finanziarie, programmazione e bilancio – servizio TIA, TARES, Tar  Gestione Entrate Tributarie” (quanti nomi per un disservizio!) delle minacciose raccomandate (datate giugno 2023!!!!)  aventi ad oggetto “comunicazione di accertamento e contestuale atto di irrogazione di sanzioni amministrative” relative proprio al pagamento della TARI per anni passati, dal 2018 al 2022.
Peccato che queste richieste, nella quasi totalità dei casi, siano ingiustificate perché relative a pagamenti già effettuati.
Le associazioni di tutela dei consumatori sono già sul piede di guerra: è dovere del contribuente conservare le ricevute dei pagamenti per 5 anni, ma quanti le conservano veramente? E quanti pagheranno indebitamente anche solo per quieto vivere? Speriamo pochi.
Ma, soprattutto, c’è un’altra considerazione da fare: una raccomandata come quella che molti alessandrini hanno ricevuto in questi giorni costa circa 7 euro. Soldi ovviamente di noi contribuenti. Chi risponderà di questo danno alle Casse Comunali? E chi risponderà del tempo che perderemo per reperire ricevute, comunicare il pagamento, informarci sulle modalità di sgravio?
Come sempre pagherà Pantalone, ossia noi. Alessandria #davverovostra non si smentisce mai.

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