Coldiretti Alessandria: “Cereali: nessuno stop alla coltivazione ma occorre superare criticità della nuova Pac”

Alessandria – Non si può parlare di cancellazione della coltivazione del grano e dei cereali in genere in Italia ma la nuova Pac, a un anno dalla sua entrata in vigore, sta manifestando alcune criticità che la Coldiretti è impegnata a superare.
Preoccupazioni che in una provincia a carattere prevalentemente cerealicolo come quella alessandrina non hanno tardato a sollevare interrogativi; infatti, nonostante le difficoltà legate al meteo fra prolungata siccità, forti piogge, vento e grandinate a macchia di leopardo, la produzione di grano in provincia di Alessandria ha raggiunto nel 2023 i 1.955.876 quintali prodotti su 33.722 ettari coltivati, in netto aumento rispetto al 2022 (31.516 ettari per 1.090.420 quintali), che aveva visto un drastico calo produttivo a causa della siccità estrema, e tornando così ai valori medi delle precedenti annate.
Numeri che è stato possibile realizzare grazie all’anno di transizione concesso agli agricoltori quindi non ancora vincolati dalle disposizioni della nuova Pac.
La rotazione finalizzata alla conservazione della fertilità del suolo non è una novità della nuova Pac e soprattutto non è una sospensione dalla coltivazione.
Già dal 2015, infatti, per ottenere un pagamento di base completo gli agricoltori dovevano applicare le regole previste dal “greening”. Tali obblighi sono stati ripresi, nella nuova programmazione, nella Condizionalità rafforzata, tra le Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (Bcaa).
“Nel passaggio dalla vecchia alla nuova programmazione non si modificano dunque i principi, ma le regole applicative. Per i seminativi annuali, nelle aziende con superfici oltre i 10 ettari, il greening prevedeva la necessità di coltivare in contemporanea due o tre colture differenti, a seconda delle dimensioni aziendali, mentre la condizionalità rafforzata della nuova programmazione prevede il cambio di coltivazione, almeno una volta all’anno, ma a livello di parcella”, ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Il cambio può essere eseguito anche con colture secondarie che devono essere portate a fine ciclo produttivo rimanendo nel campo per almeno 90 giorni. Coldiretti si sta impegnando per ottenere che venga cancellato l’obbligo di raccolta e che possano essere utilizzate anche le “cover crops” (coltivazioni di copertura), dalle leguminose alle graminacee.
Il nuovo Regolamento della Pac solleva qualche preoccupazione in provincia di Alessandria, specialmente in quelle zone dove applicare il cosiddetto ‘ristoppio’, cioè pratiche di monosuccessione colturale, non è così facile. In terreni come la zona della Fraschetta, ad esempio, tenendo conto delle annate siccitose e l’abbassamento delle falde, le criticità sono evidenti a causa della mancanza di acqua, reperibile solo se si dispone di pozzi che devono però avere la capacità di scendere a forti profondità. Le modifiche della nuova programmazione quindi non riguardano aspetti sostanziali e potrebbero creare qualche difficoltà limitata al primo anno di applicazione.
In proposito nel 2023 è stata prevista la deroga e pertanto chi l’anno scorso non ha aderito all’ecoschema 4 relativo all’avvicendamento delle colture il 2024 rappresenta il 1° anno di applicazione e dovrà rispettare la rotazione dal 2025.
Invece, le aziende che hanno aderito all’ecoschema 4 nel 2023, si sono assunte l’impegno di effettuare la rotazione sui seminativi con un cambio di coltura già nel 2024 a fronte di un premio che gli verrà riconosciuto. L’ecoschema 4 prevede, infatti, una dotazione di 162,5 milioni all’anno per le superfici coltivate a seminativo sottoposte all’impegno.
“In vista delle semine primaverili le nuove regole della Pac portano ad incrementare lo sviluppo di nuove coltivazioni tipiche del territorio come ad esempio i ceci o i cereali non da granella ma destinati al foraggio. Importanti progetti di filiera che offriranno nuove opportunità di crescita alle aziende come testimonia il progetto Gran Piemonte che, grazie alle pluralità contrattualistiche, offre la possibilità della coltivazione del frumento tenero analizzando attentamente le potenzialità aziendali e le caratteristiche tecniche del territorio di coltivazione”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Bisogna poi tener conto delle deroghe alla Bcaa che riguardano: le parcelle condotte in regime di aridocoltura sulla base del clima caldo-arido e delle caratteristiche del terreno, dove viene ammessa, a determinate condizioni, la coltivazione della stessa coltura sulla medesima parcella per due anni consecutivi e le parcelle in zone montane sulle quali le colture sono praticate con modalità estensive, con poca possibilità di diversificazione colturale entro l’anno data l’esiguità delle superfici e una durata breve delle condizioni climatiche per coltivare, tale da non consentire successioni colturali complesse.

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