Ivaldi, Capogruppo di Alessandria Civica: “La città non deve perdere il controllo del Cissaca”

Alessandria – E’ stato discusso ieri, mercoledì 27 dicembre, nel corso dell’ultimo consiglio comunale a Palazzo Rosso, la modifica dello statuto del Cissaca che riguarda l’entrata nel consorzio di Valenza e di altri cinque comuni del Valenzano e anche il nuovo CdA che governerà l’ente.
A parlarne ad Alessandria24 è stato Gianni Ivaldi, Capogruppo di Alessandria Civica ed ex Presidente Cissaca fino al maggio del 2022, molto critico su questa modifica.
“Personalmente sono favorevole da sempre a costruire politiche di area vasta, conurbazione, integrazione con la consapevolezza che queste politiche vanno gestite e governate nel tempo altrimenti i risultati non sono gli stessi – ha affermato Ivaldi – sono d’accordo che Valenza e il valenzano entrino a far parte del Cissaca perché questo consente di unire le forze e ottimizzare le risorse e poi di consentire che il distretto sanitario corrisponda all’ambito di coesione sociale. Ed io ho portato avanti proprio questo percorso”.
“Il primo incontro col sindaco di Valenza Oddone avvenne nel settembre 2021 – ha proseguito l’ex Presidente – assieme alle dirigenti Cissaca, al dirigente del Comune di Valenza e all’assessore ai Servizi Sociali. In quella sede Oddone manifestò l’intenzione di entrare nel Cissaca e noi da subito ci attivammo per andare in questa direzione, valutando tutte le possibili difficoltà, tenendo presente che i Comuni del valenzano venivano dall’esperienza del Cisi che era fallito. Si è costituito un tavolo di lavoro, composto da me, da revisori dei conti e dal segretario dell’ente. Il tavolo aveva valutato la possibilità di fare entrare questi sei Comuni stabilendo, però, dei paletti molto chiari che bisognava superare per la loro entrata. A fine 2021 ci fu poi la proposta del Cdm, poi votata in assemblea, sulla possibilità per questi sei Comuni di entrare a tempo determinato, in prova, per 18 mesi e poi da gennaio 2024 di entrare per sempre.”
“Io sono favorevole a questo percorso ma mi sono astenuto perché Alessandria è Comune capofila, capoluogo di provincia e proprio per questo deve mantenere la maggioranza all’interno del CdA come è stato fino ad oggi e questo perché ritengo che i processi di conurbazione debbano essere gestiti altrimenti i risultati non sono più gli stessi.”
Su cosa Gianni Ivaldi si è dimostrato, dunque, ieri in Consiglio Comunale, molto critico?
“Sulla nuova proposta di modifica allo statuto del Cissaca che prevede che Alessandria debba avere solo più due membri, di cui uno il Presidente, un altro lo avrà Valenza e due i piccoli Comuni. Avrei personalmente preferito che Alessandria mantenesse la maggioranza, quindi tre membri di cui uno il Presidente, uno a Valenza, il Comune più grande dopo Alessandria e a cui sarebbe secondo me giusto dare la vicepresidenza e uno i piccoli Comuni anche perché questi ultimi sono rappresentati in assemblea dal Presidente, figura importante e che rappresenta l’Ente all’esterno e in giudizio, nomina i dirigenti e porta avanti un progetto politico. E’ necessario, dunque, che per portare avanti tale progetto il Presidente non debba sempre ricercare una maggioranza per farlo passare ma la abbia già all’interno del CdA, a maggior ragione se del capoluogo e del Comune capofila ossia Alessandria. Se invece di arrivare in Commissione si fosse fatto un momento di confronto antecedente al voto in assemblea del Cissaca sicuramente questo avrebbe contribuito a trovare una sintesi e una soluzione unitaria.”
“Ogni Comune del Consorzio partecipa pagando una quota in base alla propria popolazione – ha affermato ancora Ivaldi – Alessandria, che è capoluogo ed è la più grande, quando ero presidente io pagava due milioni e mezzo più cinquecentomila per l’assistenza scolastica quindi circa tre milioni. Alessandria, grazie al Consorzio, consente a tutti di poter cogliere quest’opportunità perché certi servizi per i piccoli Comuni sarebbe difficile garantirli per le risorse che hanno a disposizione. Il CdA del Consorzio investe risorse molto significative e prende decisioni molto importanti e per questo deve avere una maggioranza e questa deve essere solo di Alessandria. Penso che, per evitare che il Presidente sia una figura debole dato che è anche rappresentante legale, si debba fare una riflessione seria e che tutti i Comuni recuperino nuovamente questo fatto che è scappato di mano e consentano ad Alessandria di poter avere nuovamente una maggioranza all’interno del CdA e di poter svolgere il proprio ruolo di capoluogo di provincia, di capofila e anche di governo delle conurbazioni e delle integrazioni future.”

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