Museo della Gambarina: martedì 5 dicembre presentazione del libro “Frammenti figurativi per la storia di una famiglia piemontese” di Gianfranco Cuttica di Revigliasco

Alessandria – Primo appuntamento in programma nel mese di dicembre della rassegna letteraria Storie alessandrine: un libro, tante vite – curata da Albino Neri e Mauro Remotti – e promossa da: Amici del Museo Etnografico Gambarina, Alessandria in Pista, Circolo culturale Marchesi del Monferrato, Circolo provinciale della Stampa, Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria, Società Alessandrina di Italianistica, Spazioidea e Unitre Alessandria.
Martedì 5 dicembre, alle ore 17:45, nella sala del Museo “C’era una volta”, in piazza della Gambarina 1, avrà luogo la presentazione del libro “Frammenti figurativi per la storia di una famiglia piemontese” (Editore Falsopiano) di Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che dialogherà con Teseo Sassi. Parteciperanno: Carlo Fortunato e Pier Luigi Rossi.
«Da allora altri quadri si avvicendarono, per eredità, per donazione, per acquisizione o per semplice trasferimento da una sede all’altra, determinando nel sottoscritto una sorta di sindrome di assuefazione all’afflusso di opere che venivano sostanzialmente accolte, accettate ed integrate nella mia esistenza senza chiedermi troppi perché. Forse alcune domande cominciai a pormele durante gli studi classici ma più in relazione ai temi che non allo stile o alla cultura di appartenenza. Tuttavia, queste presenze costanti, continuarono imperterrite ad agire nel mio subconscio ed ebbero la meglio, determinando addirittura la scelta di campo negli studi universitari nonché le successive scelte di vita. Forse proprio perché “inconsciamente cosciente” della grave colpa di cui tali memorie artistiche domestiche si erano ammantate nel determinare le mie scelte di vita, esse furono lasciate ai margini dei miei interessi di ricerca e di lavoro sino a quando i giochi, in tempi recenti, si sono improvvisamente riaperti, proprio in relazione a quel ritorno all’ovile delle stesse e alla necessità dover dare una sistemazione definitiva al tutto…» Prefazione di Guido Curto.

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