Gianni Biondillo presenta con Enrico Deregibus il suo romanzo “Quello che noi non siamo”: appuntamento mercoledì 13 dicembre all’Osteria Pantagurel a Casale Monferrato
Casale Monferrato – Mercoledì 13 dicembre, alle 20.45, lo scrittore e architetto Gianni Biondillo presenterà il suo recente romanzo “Quello che noi non siamo” (edito da Guanda) a Casale Monferrato all’osteria Pantagruel, con il giornalista e operatore culturale Enrico Deregibus. La serata è in collaborazione con il gruppo Pantaletture.
Il romanzo parla del rapporto fra arte e potere, raccontando di una generazione di architetti che credette nel fascismo perché si illudeva fosse una rivoluzione, come quella artistica che propugnavano: il razionalismo. Un racconto corale di uomini e donne che presero coscienza del crollo delle false ideologie e che decisero di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze. Ingresso libero. Per informazioni e prenotazioni: 342 515 1062 (WhatsApp).
Il romanzo: ci fu una generazione di architetti che credette nel fascismo perché si illudeva fosse una rivoluzione, come quella artistica che propugnavano: il razionalismo. Combatterono una guerra ad armi impari contro l’accademismo, centralista e romano, senza rendersi conto che mentre Mussolini li ammansiva, li lodava, in realtà sosteneva un’architettura retorica ben più consona alle sue megalomanie. Milano fu la fucina di queste tensioni artistiche che guardavano all’Europa come a una liberazione dall’asfissiante passatismo provinciale del resto della nazione. Venivano da tutta Italia: irredentisti istriani come Pagano, maestri comacini come Terragni, napoletani inquieti come Persico. E poi tutti gli altri, figli del Politecnico: Figini, Pollini, Bottoni, Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers… Nelle trattorie, nei salotti, alle vernici, incrociavano poeti, galleristi, critici, artisti, e di anno in anno l’adesione al regime si faceva sempre più labile, sempre più critica. Ci pensò la Storia a fare il resto: dalle leggi razziali alla disfatta di Russia, fino al cataclisma dell’8 settembre 1943.
Gianni Biondillo racconta, in un romanzo corale, la storia di uomini e donne che presero coscienza del crollo delle false ideologie e che decisero di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze: carcerazioni, torture, campi di concentramento. Il ritratto profondo di un’epoca, che ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere.
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