Buon riscontro di pubblico all’incontro “Intrinseche connessioni” sabato 25 novembre a Cassine nell’ex oratorio di San Bernardino

Cassine – Si è svolto sabato 25 novembre, nell’ex oratorio di San Bernardino a Cassine, l’incontro “Intrinseche connessioni”, aperto dal Sindaco Carlo Felice Maccario.
“Intrinseche connessioni” è stato l’occasione per il lancio dell’incarico ufficiale a Enrica Borghi conferito dalla comunità per volontà di Fondazione Matrice e dell’amministrazione pubblica di Cassine. L’artista, con una formazione da scultrice, famosa per installazioni anche di grandi dimensioni realizzate con materiali di scarto, come “La Regina” esposta per la prima volta al Castello di Rivoli nel 1999, è stata chiamata a realizzare un’opera site specific nell’ex oratorio che, oltre alla sua connotazione spirituale, conserva due gessi dello scultore Leone Lodi (1900-1974).
Marina Paglieri, che ha condotto la conversazione con Enrica Borghi, ha posto l’accento su alcuni aspetti che differenziano o avvicinano la produzione dell’artista piemontese (responsabile anche dell’associazione Asilo Bianco) con le presenze di Leone Lodi, particolarmente prolifico e richiesto nel Ventennio. Borghi e Lodi hanno realizzato opere con materiali molto diversi, la cui durabilità dipende dal fattore tempo e dalla cura, dalla manutenzione. Enrica Borghi usa principalmente la plastica di contenitori d’uso comune recuperati per restituire dignità e lavorati fino a evocare gemme preziose o fiori; Leone Lodi, lombardo, dai bozzetti preparatori in gesso, come quelli esposti nell’ex oratorio, ha realizzato la trasposizione in materiali duraturi (per la tomba a Milano della famiglia Verri, già proprietari dell’oratorio).
“San Bernardino è sicuramente un luogo stimolante ricco di suggestioni che si stratificano: dal tema del sacro proprio della chiesa, alle opere di Leone Lodi, che è qui presente con raffigurazioni religiose e al contempo interprete del tema della scultura e della monumentalità. Ma questo spazio ha in più la sfida di essere vissuto a livello trasversale dalla comunità stessa” – afferma Enrica Borghi e lancia il cuore oltre l’ostacolo con una promessa “Mi piacerebbe restituire un lavoro che possa dialogare davvero con lo spazio e le varie presenze che lo abitano e magari essere condiviso con la comunità a livello operativo nel fare e nel produrre l’opera stessa”.
L’dea “a caldo” di Enrica Borghi è proporre una alternativa di bozzetti da sottoporre alla comunità per decidere quale opera realizzare tra la primavera e l’estate del 2024.
“Il valore intrinseco dell’incontro è stato tutto nella fortunata connessione tra tre professioniste che stanno collaborando al progetto, l’artista Enrica Borghi, la fotografa Laura Cantarella e la giornalista Marina Paglieri, le cui diverse sensibilità permettono una lettura più attenta del tema della committenza e del rispetto dell’idea originaria dell’artista, del potere evocativo dell’opera e del dialogo con il luogo che l’accoglie” dice Otto Bugnano, direttore generale di Fondazione Matrice ETS.
In San Bernardino è presente il primo step di un omaggio a Leone Lodi attraverso le fotografie di Laura Cantarella: il fuoco, l’acqua e la terra, sculture per il Palazzo della Borsa di Milano in piazza Affari e due dei famosi leoni alati che lo scultore realizzò per i palazzi milanesi delle Assicurazioni Generali. La mostra sarà presto arricchita con nuove fotografie di Laura Cantarella ad altre opere di Lodi per l’Università Bocconi, il Teatro Manzoni, il Tribunale, la Triennale.
Una parentesi polemica è stata dedicata alle “Palle di neve” opera realizzata da Enrica Borghi per il Comune di Torino e dagli uffici dell’ente mandata al macero. L’esempio è stato particolarmente calzante per parlare del rapporto tra committenza, opera d’arte e luogo. Un rapporto delicato, che può snaturare e impedire la corretta lettura dell’opera come accade oggi in Triennale a Milano alla “Donna seduta” di Lodi (su disegno di Mario Sironi), fatta scendere dall’alto piedistallo su cui si trovava e posta a terra.
“Intrinseche Connessioni” è realizzato da Fondazione Matrice ETS nell’ambito dell’iniziativa “La Valle Bormida si espone Arte”, in collaborazione con il Comune di Cassine e di Italia Nostra sezione di Alessandria e con il supporto di Regione Piemonte.

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