MERCANTEINFIERA: appuntamento a Parma dal 30 settembre all’8 ottobre

L’antiquariato, il design storico, il modernariato e il collezionismo vintage, le curiosità e le opere d’arte –pittura e scultura- sono da sempre  l’anima di Mercanteinfiera, un salone per cacciatori di memorie. Negli spazi del salone si può trovare di tutto e di più.

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Il modernariato caratterizzato dal design d’autore, mobili e complementi per la casa che vanno dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta  firmati da  designer universalmente riconosciuti come “maestri”: Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, Joe Colombo e Vico Magistretti solo per citarne alcuni. Poi sculture e dipinti che spaziano  dal barocco al neoclassico, dal romanticismo al divisionismo, dal liberty all’art decò, dall’astrattismo all’informale solo per citarne alcuni, a cui si affianca da sempre l’archeologia,  ma anche un collezionismo a 360° nell’ambito delle cartoline e delle  figurine, delle curiosità di strumenti scientifici agli oggetti in metallo, della pubblicità su carta e su metallo, di stampe e libri, trasformando il salone di Fiere di Parma nella patria di un collezionismo eclettico. A sfilare nei quattro padiglioni del polo fieristico, infine, gioielli anche antichi, le grandi firme dell’ orologeria da collezione come Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot e tutto l’arsenale seduttivo della moda vintage con abiti e borse, gioielli e scarpe, occhiali e orecchini.

Altra chicca, come sempre, le mostre collaterali che generalmente sono delle occasioni uniche per conoscere, imparare e approfondire tematiche sempre nuove e per quest’anno è proposto il diffuso collezionismo dei cavatappi con “In vino veritas: le infinite forme del cavatappi”, curata da Giancarlo Gonizzi, Direttore dei Musei del Cibo di Parma.
Un oggetto d’uso quotidiano disegnato per la prima volta da Leonardo Da Vinci, che nel Codice Atlantico, ci ha lasciato  una serie di schizzi (1482 -1499).  Del resto le  origini del cavatappi risalgono proprio al XV secolo:  secondo una prima ipotesi deriverebbe dall’attrezzo a spirale usato dai soldati per rimuovere le palle di piombo incastrate nelle canne dei fucili ad avancarica.
Il primo brevetto della storia risale invece alla fine del Settecento. Da allora fu un susseguirsi di innovazioni e brevetti: agli inizi del XIX secolo nacque il cavatappi detto “a farfalla”; nel 1828, in Francia, quello “a rubinetto”, dieci anni dopo quello “a doppia vite”.

Poi c’è chi colleziona Bob Dylan, come Paolo Brillo, che con un’ossessione degna di un entomologo, armato “solo” di costanza e di una macchina fotografica, ha letteralmente immortalato ogni istante dei concerti del grande cantautore americano.

Infine “Stolen Moments” curata da Lucia Miodini in collaborazione con Archivio CSAC” propone una lettura dei molteplici intrecci tra makeover culture, media e gender studies partendo dallo studio dei materiali originali conservati negli Archivi della Moda del Centro Studi e Archivio della Comunicazione Visiva di Parma. Un inedito percorso espositivo che affronta la trasformazione del sistema moda tra fine Sessanta e Ottanta indagandone anche la comunicazione in una fase in cui femminile e maschile si fusero stilisticamente con uno stesso linguaggio.

Rino Tacchella

Mercanteinfiera apre tutti i giorni dall’1 al 9 ottobre 2022 alle Fiere di Parma, dalle 10 alle 19.

Biglietto: Online Euro 12,00 – Intero Euro 15,00

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Nelle foto:

foto della mostra sul vintage (in alto)

piastrella in ceramica di Capogrossi

vaso di Gaetano Pesce in materiale plastico (sotto a destra)
dipinto di Enzo Cacciola, cemento su tela (sotto a sinistra)

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