Nursing Up-Cse Sanità-Cub Sanità provincia di Alessandria: “Si attuino azioni concrete per i lavoratori della Sanità Pubblica”

Alessandria – Le Organizzazioni Sindacali Nursing Up, Cse Sanità e Cub Sanità della provincia di Alessandria hanno deciso di attuare delle azioni di forza per porre veramente in luce le tantissime problematiche dei dipendenti del Comparto Sanità pubblica.
Secondo Mirisola, Gallo e Morandini responsabili territoriali “Il diritto alla salute ed il diritto ad un lavoro con retribuzioni congrue, principi fondanti della Costituzione Italiana, sono seriamente a rischio, stiamo assistendo, sotto il silenzio assordante di tutti, ad un vero e proprio depauperamento del Comparto Sanità Pubblica, stremando i lavoratori ed obbligando i cittadini tutti a rivolgersi al Privato o avere un servizio non consono ai loro bisogni”.
Per questi motivi ed in netto contrasto con le azioni, con solo scopo propagandistico ma che alla fine si sono risolte con un nulla di fatto, attuate nelle scorse settimane da alcune Sigle Sindacali e Partiti Politici le Organizzazioni Sindacali hanno iniziato una mobilitazione per porre di nuovo e concretamente l’accento sui lavoratori del comparto.
Le OO.SS. hanno inoltrato una richiesta di udizione alla Commissione Politiche Sociali del Comune di Alessandria ed alla Conferenza dei Sindaci Asl Al e convocato un ciclo di Assemblee sindacali che porteranno fino alla fine del mese di Giugno ad incontrare tutti i lavoratori dell’Aso Al e Asl Al.
Commentano i Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali “Il diritto alla salute dei cittadini è strettamente correlato alla vita professionale di tutti gli operatori sanitari del SSN, la battaglia in difesa della sanità pubblica è la battaglia di tutti .E’ utile che tutti oltre alle solite azioni propagandistiche o “tampone” attuino delle politiche che considerino le risorse stanziate per la salute dei cittadini come un investimento e non come una spesa inutile, compensando i decenni di tagli, valorizzando il Personale. La Soluzione non può essere chiudere reparti, esternalizzare servizi o aumentare le prestazioni aggiuntive ma semmai assumere e riorganizzare al meglio i nostri Ospedali senza dimenticarsi della medicina territoriale”.

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