Automotive, Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Piemonte): “Lo stop nel 2035 è insania pura”

Torino – “La decisione dell’Unione europea di imporre, a partire dal 2035, lo stop alle autovetture a benzina e a diesel non è una vittoria ambientalista ma un’ulteriore certificazione che in Europa dominano lobby che affermano i loro interessi sulla testa degli Stati e, soprattutto, sulle spalle dei cittadini. Il combinato disposto della transizione obbligata verso l’elettrico e dell’efficientamento energetico degli immobili contribuirà a spazzare vie quel che resta della classe media e a impoverire ulteriormente il nostro Paese. Non solo lo stop ai motori inquinanti significherà migliaia di posti di lavoro persi nell’automotive e nell’indotto della componentistica, non solo imprese e famiglie saranno costrette a cambiare auto e furgoni, ma, soprattutto, con questa decisione si fa un grande regalo alla Cina. La Cina è uno dei Paesi maggiormente inquinanti, non è soggetta ad alcun tipo di restrizione green, e verrà così a beneficiare del blocco della produzione dei motori termici che si autoimpone l’Europa che inquina meno. Infatti, i motori elettrici sono realizzati con componenti cinesi. Un autentico regalo geopolitico ad un’autocrazia che si è resa responsabile della pandemia del Covid,  che ha colonizzato l’Africa e che non nasconde le proprie mire espansionistiche nel Pacifico. Un regalo incomprensibile da parte dell’Europa: voglio sperare che dietro questa oscenità ci siano valigie di contanti come per il Qatar, altrimenti saremmo di fronte a insania pura”.

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