Bonaccini ad Alessandria: “Voglio un Partito Democratico che torni di più tra le persone e che metta al centro il lavoro”

Alessandria – Ha fatto tappa ad Alessandria, stamane, Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Partito democratico ed ex governatore dell’Emilia Romagna.
“La sfida? Devono vederla i nostri sostenitori, elettori e simpatizzanti, anche quelli che se ne erano andati delusi – ha sottolineato Bonaccini – cosa voglio io? Un Partito Democratico che torni di più tra le persone. Sto girando l’Italia, ho già visitato settanta città e supereremo le cento, questa è la diciottesima regione in cui vado, poi sarò in Trentino e Val d’Aosta. Abbiamo bisogno di essere percepiti di più tra le persone, voglio un Partito Democratico che voglia rischiare anche i fischi e poi vorrei ricostruire un nuovo gruppo dirigente perché se si perde da troppi anni è bene cambiare. Spesso vinciamo nei territori, questo vuol dire che c’è già una classe dirigente pronta, provata e che ha ricevuto consenso. Io, se sarò eletto, metterò tanto del territorio nel gruppo dirigente perché voglio persone che sappiano cosa vuole dire stare a contatto con la gente e non stare chiusi in un ufficio. Poi voglio un Pd che parli meno degli altri e più di cosa vuole fare lui, abbiamo il dovere di raccogliere consensi e che metta al centro il lavoro, un partito laburista. La gente ci vota per quello che sappiamo fare e questo è quello che dovremo dimostrare. Inoltre, se divento segretario, riscopriremo la vocazione maggioritaria che è il contrario dell’autosufficienza. Non accetto un Pd che deleghi i voti a sinistra ai Cinque Stelle e quelli moderati al Terzo Polo. Quei voti lì li andremo a prendere noi, poi costruiremo le alleanze da una posizione di forza e non di subalternità.”
Ma quali proposte non ha saputo fare il Pd negli ultimi anni? “Noi abbiamo fatto parte di tanti governi, per ragioni anche nobili, ma i cittadini ci hanno percepito come un partito sempre aggrappato al potere pur non essendo alla guida del Paese. Se divento segretario garantisco che alla guida torneremo solo dopo aver vinto le elezioni, inoltre andremo a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare che introduca il salario minimo legale nel paese dove non arriva la contrattazione territoriale. Abbiamo detto di voler battere la precarietà, bisogna che il lavoro precario costi di più di quello stabile altrimenti non c’è capacità di combatterlo. Vorrei che in Piemonte si capisse che stanno tagliano la sanità pubblica al governo e che tutte le regioni, compreso il Piemonte, dicano al governo che in futuro i cittadini staranno peggio, soprattutto quelli più fragili e deboli che in maggioranza hanno votato a destra. Non ho dubbi che il governo abbia in mente di privilegiare la sanità privata, noi abbiamo l’idea che il diritto alla sanità e all’istruzione debba essere garantito dallo Stato e dal pubblico affinché un povero sia curato ed istruito come un ricco.”

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