Alessandria davvero vostra: Valfrè addio

Quando c’è un problema, l’importante non è risolverlo, ma liberarsene.
E’ quello che l’Amministrazione Comunale di Alessandria ha fatto con la caserma Valfrè.
Come risaputo, la proprietà dell’immobile è del demanio, mentre il Comune di Alessandria ne aveva la custodia.
Questo fino al 31 dicembre 2022, data dalla quale il Comune di Alessandria ha “restituito le chiavi” allo Stato.
Negli anni passati gli spazi interni all’ex caserma sono stati utilizzati per tante manifestazioni accolte con favore e grande partecipazione dagli alessandrini: fiere gastronomiche, il raduno dei centauri, la festa della birra, qualche spettacolo.
Insomma, ci sarebbero stati tutti i presupposti per fare di questa grande area un punto di ritrovo e magari un polmone verde in una zona centrale della città.
Invece, ancora una volta, il nulla.
Abbiamo fatto una breve passeggiata all’interno e lo spettacolo è mortificante: ormai le erbacce incolte stanno avendo il sopravvento, alcune zone sono transennate, ma di lavori di messa in sicurezza neppure l’ombra.
Resta una zona adibita a parcheggio, in origine solo per Polizia e Questura, ma ormai utilizzata liberamente da tutti, mentre l’area del Centro Vaccinale attende l’insediamento dell’Archivio di Stato.
Di notte, un altro rifugio incustodito.
Insomma, l’ennesima occasione persa.
Ne abbiamo parlato con Davide Buzzi Langhi, capogruppo di Forza Italia in Comune, che ha sollevato il problema nelle commissioni consiliari:
“Restituire le chiavi della Valfrè al demanio è l’ennesima prova della mancanza di progettualità e dell’atteggiamento rinunciatario che caratterizzano ormai costantemente da oltre sei mesi l’operato dell’amministrazione alessandrina di centro-sinistra”.

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Che cosa si potrebbe fare all’interno della Valfrè?
“Basta avere delle idee e un’area come questa può rivitalizzare il centro cittadino.
Intanto, praticamente a costo zero, si potrebbe ipotizzare un parcheggio regolarmente attrezzato, data la vicinanza al centro storico.
Per quanto concerne le manifestazioni, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta: la collaborazione coi privati, con enti e associazioni potrebbe creare moltissimi eventi anche di portata regionale e garantire incassi per il Comune.
Ipotizzerei anche lo sviluppo del verde pubblico e la creazione di giardini per l’infanzia: questa area deve essere messa a disposizione della città!.”

E adesso che fine farà la Valfre?
Vediamo già lo stato di abbandono in cui versa tutta l’area. E’ la stessa situazione che si è registrata quando la Cittadella era stata abbandonata dai militari ed era passata al demanio, prima che il Comune di Alessandria ne divenisse custode. Lo stato non interviene e non fa altro che chiudere le porte. Speriamo non si ripeta questa situazione!
Con questo atteggiamento rinunciatario non si risolvono i problemi della città: governare vuol dire avere idee e progetti e metterli in pratica, non solo parole.

Date queste premesse, il pensiero dalla Valfrè corre subito alla Cittadella: ci sono idee, progetti o, con la solita scusa della mancanza di fondi, anche questa volgerà al completo abbandono?

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