Fine delle illusioni: Di Masi resta, il calcio ad Alessandria rischia di sparire

È andata come in molti ci aspettavamo.
Novembre è finito e Di Masi non ha ceduto la proprietà dell’Alessandria Calcio, nonostante avesse pubblicamente garantito che restavano da definire solo gli ultimi particolari.
In realtà, dalle dichiarazioni del suo legale, pare chiaro che in realtà restavano da definire molti elementi essenziali, se mai vi sia stata veramente la volontà di vendere, cosa di cui dubito profondamente.
Quest’utima conferenza stampa ha avuto toni realmente surreali: sembra che ci siano decine di pretendenti acquirenti che, dall’Italia e dall’estero, fanno a pugni per acquistare l’Alessandria, ma poi nessuno concretizza.
Da tempo non crediamo più alle favole.
Siamo seri: quale imprenditore può voler spendere per comprare questa scatola vuota?
Il parco giocatori è stato svuotato di ogni consistenza economica, la rosa vale a stento la lotta per evitare la retrocessione in serie D e, per la gioia di Di Masi, il Moccagatta è ormai desertificato. Le notizie sulla presunta trattativa sono servite solo a tacitare la contestazione.
I 106 paganti dell’ultima gara casalinga sono la prova che ormai nessuno crede più in questa squadra e in questa società.
Anche contestare e insultare non serve più a nulla.
Dell’Alessandria restano solo le macerie e, se mai si troverà un acquirente, questo benefattore dovrà ricostruire tutto da zero.
Cosa succederà adesso?
Con una dirigenza che non vuole (e in ogni caso non è capace) di investire e programmare, possiamo solo sperare di evitare la retrocessione in questa stagione.
Il futuro, poi, non sembra promettere nulla di buono: il calcio in Alessandria rischia di sparire.
Grazie Di Masi.

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