Conclusa l’undicesima assemblea nazionale della Fondazione Italiana Linfomi

Il sostegno ai giovani ricercatori, la promozione dei centri del Sud, la qualificazione della
Fondazione come punto di riferimento per l’aggiornamento di tutte le figure professionali
sanitarie che devono trattare pazienti affetti da linfoma.
Sono queste alcune delle sfide che la Fondazione Italiana Linfomi, divenuta punto di riferimento
nazionale e non solo, per la cura dei linfomi, sta affrontando e di cui si è discusso nel corso della XI
assemblea nazionale, riservata ai soci FIL, dal 10 al 12 novembre a Napoli, al Royal Hotel
Continental. I partecipanti in presenza sono stati 244, con circa 70 collegamenti da remoto
attraverso il sito della Fondazione.
In Italia i linfomi colpiscono ogni anno circa 15.000 persone, con un’incidenza di 40 nuovi casi al
giorno, quasi 2 ogni ora. La FIL conduce studi in autonomia o in collaborazione con gruppi di
ricerca esteri, partecipando anche a studi internazionali. In pochi anni ha condotto o co-
partecipato alla gestione di un centinaio di studi clinici sui linfomi, collaborando con circa 150
centri italiani di ricerca e cura.
I numeri chiave del 2022
La Fondazione, nel 2022, è cresciuta di 124 nuovi soci e di 3 nuovi centri e conta oggi
complessivamente 1124 iscritti e 145 centri aderenti.
Attualmente sono in lavorazione 37 studi e altri 9 sono in lavorazione.
Lo staff della Fondazione è composto da 24 persone, suddivise tra le sedi di Alessandria e Modena.
I principali risultati presentati
Nel corso dell’assemblea sono stati presentati i più importanti risultati raggiunti nell’ultimo anno
dalle 12 Commissioni Scientifiche FIL, i gruppi di lavoro formati dai soci che operano nel campo
dei linfomi e validano le proposte scientifiche e di studio, e dal Gruppo Terapie Innovative FIL,
nuovo team di ricercatori trasversali.
Due studi, in particolare, sono destinati a cambiare la pratica clinica. Il trial FIL_ROUGE,
riguardante il linfoma di Hodgkin, dimostra che un trattamento intensificato dell’ABVD
(trattamento chemioterapico) permette di ottenere risultati superiori in termini di sopravvivenza
libera da progressione rispetto alla terapia standard ABVD.
Nell’ambito dei linfomi mantellari, la Fondazione ha contribuito in maniera significativa alla
realizzazione dello studio internazionale TRIANGLE, che dimostra come l’impiego dell’ibrutinib
migliora sensibilmente i risultati di trattamento nei pazienti giovani con linfoma mantellare. L’Italia
con FIL ha coinvolto il 24% del totale dei pazienti inseriti nello studio (206). I risultati verranno
presentati alla Plenary Scientific Session del 64esimo congresso ASH, uno dei più importanti
convegni mondiali in ambito ematologico.
Di fondamentale importanza, infine, l’avvio a breve del progetto FIL-MAB che permetterà di
disporre di un esteso database concentrato sulle nuove terapie a base di anticorpi monoclonali.
Il commento del Presidente
Il Presidente FIL, dottor Andrés J. M. Ferreri, dichiara: “Il 2022 è iniziato all’insegna di un’altra crisi
sociale e sanitaria, dopo la pandemia da COVID-19, quella causata dalla guerra in Ucraina. FIL si è
fatta portavoce dell’iniziativa della Lymphoma Coalition finalizzata alla creazione di una rete di
personale sanitario e strutture ospedaliere in grado di offrire supporto ai medici sul posto e
ospitalità e cura ai profughi malati di linfoma nei centri italiani. Sono riprese, poi, tutte le attività di
formazione e aggiornamento, di nuovo in presenza e grande attenzione è stata riservata alla
risorsa più importante, le persone, con inserimenti che hanno rafforzato un organico giovane e in
prevalenza formato da donne. La Fondazione continuerà il suo lavoro per fornire risposte sempre
più efficaci contro il linfoma, irrobustendo le collaborazioni con altri gruppi nazionali (GIMEMA e
GITMO in primis) e internazionali (Gruppi Spagnolo, Portoghese, Svizzero, Serbo, Nordico), per
promuovere la ricerca indipendente, senza dimenticare la collaborazione con le aziende
farmaceutiche multinazionali, che ci ha già permesso di raggiungere obiettivi importanti”.
L’assemblea della Fondazione è stata l’occasione per tributare il lavoro del prof. Stefano Pileri,
Editore della Classificazione delle Leucemie e dei Linfomi dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità, che ha recentemente annunciato il suo ritiro professionale nel campo medico (foto in
allegato).
La riunione nazionale è stata patrocinata da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica),
AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica), GITMO (Gruppo Italiano per il Trapianto di
Midollo Osseo), SIE (Società Italiana di Ematologia), SIES (Società Italiana di Ematologia
Sperimentale).

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