Il Piemonte punta sulle Case di comunità

Torino – Alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro della Salute, in tema di assistenza sanitaria territoriale e di prossimità, la Giunta regionale intende rimettere in discussione quanto previsto dal Pnrr per il Piemonte? Questo l’interrogativo che il consigliere Pd, Mauro Salizzoni, ha rivolto, nell’ambito dei question time, all’assessore Luigi Icardi. 
A preoccupare il consigliere Salizzoni le dichiarazioni del neo ministro Schillaci che, nei giorni scorsi, si è espresso sulle Case della comunità e lo sviluppo dell’Assistenza territoriale, dichiarando che “occorre valutare se le Case di Comunità siano la risposta giusta per il territorio. Non è stata comunque presa nessuna decisione definitiva ”.
“Mettere in discussione tutto in un momento in cui sono già state definite le procedure per le gare d’appalto per la realizzazione di Case di Comunità e ospedali – ha dichiarato Icardi –  sarebbe inopportuno e imprudente. Certamente tutto è migliorabile. Allo stato attuale la direzione Sanità e Welfare sta procedendo in maniera puntuale sulla strada tracciata dal pnnr, in particolare dalla Misura 6 del Pnrr e dalla deliberazione del Consiglio regionale dello scorso febbraio sulla realizzazione di Case di comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali. Si sta provvedendo alla contestuale definizione degli atti di programmazione regionale relativi al riordino dell’assistenza territoriale e delle forme organizzative delle cure primarie, coerentemente con il modello tracciato dal Pnrr e successivo Decreto ministeriale del 23 maggio 2022”.
Attraverso i fondi del Pnrr, secondo quanto riferito in ala dall’assessore Icardi, il Piemonte metterà in piedi una rete di 91 case di comunità, 29 ospedali di comunità e 43 centrali operative. Sulla medicina territoriale sarà avviata la realizzazione di tutte le strutture di prossimità, molte già in cantiere.
“Le Case di Comunità, con gli Ospedali di Comunità e le Cot (Centrali Operative Territoriali) – ha detto Salizzoni – sono i tre perni del Pnrr in ambito sanitario, con l’obiettivo di potenziare la medicina territoriale.  La pandemia ci ha consegnato due importanti lezioni: che in Piemonte servono urgentemente nuovi e moderni ospedali e che serve una rete di medicina territoriale forte ed efficiente. Sulla medicina territoriale i fondi del Pnrr consentirebbero la realizzazione di una rete di strutture sanitarie in grado di decongestionare gli ospedali e di dare risposte ai bisogni di malati cronici, anziani e non autosufficienti, ma rimetterle in discussione sarebbe scelta veramente irresponsabile”.
Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Sarah Disabato (M5S) su assenza di trattamento abilitativo/riabilitativo a domicilio per le persone con disturbi dello spettro autistico presso l’ASL TO3; di Domenico Rossi (Pd) su Sala scommesse Novara e legge regionale 19-2021 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP); di  Giorgio Bertola (m4o) su Quando si insedia il Coresa?; di Francesca Frediani (m4o) su Convenzione tra Regione Piemonte e Comune di Bussoleno finalizzati alla realizzazione di interventi di tutela e ripristino del territorio; di Silvio Magliano (moderati) su riapertura dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) presso l’Ospedale Mauriziano di Torino: la Giunta si è attivata?; di Raffaele Gallo (Pd) La Regione solleciti RFI affinché non vi siano ulteriori ritardi nella presa in gestione della fermata ferroviaria della tratta Sfm3 di Borgata Paradiso a Gruglia.

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