“Marengo di giovedì”: l’arte sepolcrale trasmette la memoria

L’Aldilà è sempre stato descritto dall’uomo e la metamorfosi dalla vita alla morte illustrata e connessa all’evo corrente dalle strutture architettoniche costruite per proteggere e commemorare le salme. L’incipit al talk ”Poetica del ricordo” apre il meeting ”Marengo di giovedì” al polo culturale internazionale di Marengo e l’analisi sul culto sepolcrale diffuso dall’evo antico e espresso oggidì sul nostro territorio dalla casa funeraria Bagliano, azienda operativa dal 1922.

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”La piramide egizia, – asserisce il moderatore Efrem Bovo – l’icona più palese di edificio rivolto ai defunti, attraeva altresì Napoleone”.

Domenica 5 maggio 1805 sul pianoro solcato dal trionfo francese a Marengo (14 giugno 1800) l’Imperatore, già stupito dalla struttura colossale costruita per seppellire il faraone, poneva nella fossetta la lastra ornata dall’incisione ”Napoleone Imperatore dei Francesi e Re d’Italia ai difensori della patria morti nella giornata di Marengo”, la prima pietra della piramide superba per custodire l’eterna memoria delle anime generose cadute. Il decreto imperiale affidava al genio militare l’ordine di costruire il mausoleo corredato di sala fornita di tavole di marmo scolpite dal nome di ogni uomo morto quel giorno glorioso. L’editto sovrano, disatteso dall’opera incompiuta, è stato poi riverito dalla struttura piramidale più modesta aperta dal 2009. ”L’arte diffusa dalla memoria – aggiunge l’ex sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco – scorre dall’antico Egitto alla fase difficile medievale e al decreto napoleonico precursore di opere artistiche (dall’affresco alla statua) collezionate al cimitero monumentale per trasmettere la storia grandiosa di vita vissuta dagli uomini illustri”. ”Oggi la sensibilità – interviene Marco Bagliano – induce la visione nuova sull’esegesi di spazi e materie per commemorare: la fruizione di sostanze ecocompatibili prodotte dalla filiera di riciclo o di terra cruda di Fraschéta per l’itinerario d’arte costruito alla casa funeraria Bagliano esalta altresì l’identità espressa sul territorio alessandrino”.

Il parco di villa Delavo custodisce l’ossario dedicato ai prodi caduti alla Grande Battaille (14 giugno 1800) vicino al busto consacrato al Generale francese Louis Desaix. Il culto sepolcrale contribuisce a proteggere e trasmettere la memoria di Marengo altresì attraverso novità rodate: la Commemoration Virtuelle (12 – 15 giugno 2020).

Il valore della memoria è sempre stato diffuso dalle opere letterarie.

”L’ode ”Dei sepolcri” di Ugo Foscolo – sostiene il poeta Gianpiero Nani è stato indotto dall’editto di Saint-Cloud sulle prassi sepolcrali: l’autore temeva la dispersione di memorie di vita grandiosa infusa dal divieto esteso alle iscrizioni sulle tombe per unificare l’urgenza igienico-sanitaria alla volontà ideologico-politica di equiparare le salme (soltanto la commissione di magistrati poteva approvare l’incisione di epigrafi sulla tomba)”.

”Il vento – conclude Bagliano – scivola su tutti, ma solo alcuni sanno dargli un suono. Dentro ognuno di noi può continuare a crescere il nostro passato”.

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