Alla “Notte Europea dei Ricercatori” il concerto del pianista torinese Emanuele Sartoris

Venerdì 30 settembre 2002 il pianista Emanuele Sartoris, in rappresentanza del Jazz Club Torino, nell’ambito della prestigiosa Notte Europea dei Ricercatori,si esibirà interpretando la preziosa rielaborazione del brano Solfeggetto composto da Emanuel Bach secondogenito del celebre compositore Johann Sebastian Bach. La presentazione della manifestazione e il concerto sono in programma alle 17:30 presso la sede del rettorato dell’Università di Torino in via Po 17.
La Notte dei Ricercatori è un’iniziativa nata nel 2005 e promossa dalla Commissione Europea che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.
L’Università di Torino partecipa a questa iniziativa e quest’anno come simbolo di divulgazione, in rappresentanza della ricerca, ha previsto un sentito omaggio al recentemente scomparso Piero Angela, divulgatore scientifico e noto appassionato di jazz.
Il brano scelto da Sartoris per questa occasione, Solfeggietto; di Emanuel Bach, è preso dalla tradizione derivante dalla musica classica ed è divento riferimento per una composizione originale del celebre pianista jazz Bud Powell dal titolo Bud on Bach, brano sicuramente noto a Piero Angela, che tra le altre cose era un ottimo pianista jazz.
Il brano si muoverà tra le note originali fino all’improvvisazione storica, sfruttando i sistemi compositivi del padre di Emanuel, Johann Sebastian Bach, approdando allo swing di Powell tanto amato da Peter Angela (questo il nome d’arte che Piero Angela scelse ai suoi esordi in veste di pianista jazz americanizzando; il suo nome come in uso all’epoca).

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BREVE BIOGRAFIA
EMANUELE SARTORIS
Avviato allo studio dello strumento dall’età di 10 anni, rapidamente inizia ad interessarsi al Blues e a tutta la musica nera e successivamente alla tradizione classica e alla musica moderna.
Approda alla musica jazz frequentando seminari di improvvisazione e orchestrazione, fino al diploma sotto la guida di Dado Moroni presso il Conservatorio di Torino dove consegue anche la Laurea in Composizione ed Orchestrazione Jazz con il massimo dei voti sotto la guida di Furio Di Castri e Giampaolo Casati. Venendo inoltre selezionato come uno tra i BlueArt Promotion – www.blueartpromotion.it migliori studenti del suo corso ha modo di frequentare lezioni di perfezionamento a New York presso la prestigiosa Juilliard.
Suona in numerosi festivals tra cui Torino Jazz Festival, Open Papyrus Jazz Festival, Novara
Jazz Festival, Moncalieri Jazz Festival, Narrazioni Jazz, Joroinen Music Festival in Finlandia.
Unisce un’intensa attività concertistica a quella didattica, da seminari come Piano
Experience presso la Fiera Internazionale del pianoforte di Cremona insieme al Maestro
Massimiliano Genot fino all’insegnamento in veste di tutor presso lo stesso Conservatorio di
Torino.
Ospite musicale stabile da sei anni consecutivi nella trasmissione “Nessun Dorma” su Rai 5,
condotta da Massimo Bernardini ha modo di collaborare tra i tanti con ospiti del calibro di
Eugenio Allegri, Eugenio Finardi, Patrizio Fariselli , Enrico Rava e Tullio Depiscopo, Stefano di
Battista, Fabrizio Bosso e Gianluigi Trovesi.
Persegue un’intensa attività discografica che va da pubblicazioni legate all’etichetta pugliese
Dodicilune come “I Suoni Del Male” in duo con il contrabbassista Marco Bellafiore ed il piano
solo  “I Nuovi Studi”. Il 20 settembre del 2019 viene pubblicato per l’etichetta romana Alfa
Music l’album “Téchne” con i Night Dreamers, resident band del programma TV “Nessun
Dorma”. Nello stesso anno partecipa al disco “Maurizo Brunod Ensemble” con ospiti Daniele
DI Bonaventura e Gialuigi Trovesi ed esce il disco in trio “Woland” insieme al percussionista
Massimo Barbiero e la violinista Eloisa Manera.
Le sue ultime produzioni discografiche sono l’omaggio a Cesare Pavese verrà la morte e
avrà i tuoi occhi; ed il successo prodotto dall’etichetta Caligola Records Notturni" in duo
con il Bandoneon di Daniele di Bonaventura, l’album non solo é oggetto di numerosissime
recensioni entusiastiche ma viene celebrato come uno dei migliori cento album del 2021
nella classifica internazionale dalla rivista JazzIt nel suo JazzIt Awards.

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