Vigili del Fuoco morti a Quargnento, le famiglie valutano di agire per tutelare il nome di Antonino, Marco e Matteo

ALESSANDRIA – Non si placano le polemiche contro un noto bisettimanale alessandrino che ieri ha sbattuto in prima pagina il fatto che i tre Vigili del Fuoco uccisi a Quargnento per il piano dei coniugi Vincenti per truffare l’assicurazione avrebbero fatto uso di droghe parlando di “eroi che perdono il loro mantello“. Due articoli che avevano fatto indignare l’intera provincia, profondamente toccata da questa triste vicenda.

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In serata a difendere il nome e l’operato di Antonino, Marco e Matteo è stato l’USB dei Vigili del Fuoco di Alessandria con una dura lettera aperta. Ma durante tutto il giorno erano stati i politici (tutti per una volta uniti) a difendere i tre ragazzi.

L’autopsia aveva rivelato che i Vigili del Fuoco erano morti per politraumatismo provocato dal crollo. Per la Procura, infatti, le tracce di sostanze stupefacenti erano irrilevanti ai fini del processo ed il procuratore capo Enrico Cieri non ne ha mai fatto menzione.

Da ieri la città sta manifestando il proprio affetto e la propria riconoscenza verso Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo depositando un fiore e accendendo una candela di fronte alla caserma dei Vigili del Fuoco.

È di oggi, però, la notizia che le famiglie delle tre vittime stanno valutando di ricorrere per vie legali per tutelare il nome di Antonino, Marco e Matteo.

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