Davide Ottonelli, vorrei trovare la mia mamma biologica

“Mi chiamo Davide ho 47 anni e sono nato in Ospedale a La Spezia il 14 dicembre 1974 alle ore 11 del mattino. . Sto cercando la mia mamma biologica… Prego tutti i miei amici e contatti di Facebook di CONDIVIDERE questo post per far sì che qualcuno mi possa aiutare… GRAZIE”

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Inizia così, dalla sua pagina Facebook, l’accorato appello di Davide Ottonelli, che attraverso le pagine del nostro sito racconta la sua storia, al fine di raggiungere più persone possibile e riuscire ad avere notizie della sua mamma biologica che lui non ha mai conosciuto.

Davide, raccontaci la tua storia…

“Mi chiamo Davide Ottonelli, sono nato a La Spezia il 14 Dicembre 1974 alle ore 11 del mattino all’ospedale Sant’Andrea. Questo reca scritto il mio certificato di nascita proveniente dal comune di La Spezia, che gentilmente i dipendenti dell’ufficio anagrafe mi hanno trovato. Ho scoperto di essere stato abbandonato in ospedale da una donna che ha deciso di non riconoscermi, di non farsi riconoscere, di non essere la mia mamma, infatti io esco dall’ ospedale, come un N.N. Ero un figlio di nessuno come si chiamavano all’epoca, uno dei bambini che sarebbero poi stati dati in adozione. Fui però fortunato in quanto non andai mai in un orfanotrofio, perché la mia mamma adottiva ed il mio papà adottivo, che considero a tutti gli effetti i miei genitori, lavoravano presso l’ospedale Galliera di Genova e per coloro che  lavoravano in ospedale, a quel tempo, era molto, ma molto più semplice adottare un bimbo. Quindi i miei genitori, mi hanno adottato direttamente dall’ospedale, io ero in fasce. La cosa brutta è che purtroppo i miei genitori, che mi hanno cresciuto con immenso amore, mi hanno lasciato troppo presto perché sono mancati entrambi 21 anni fa.”

Davide come mai dopo tutto questo tempo continui a voler cercare questa persona?

“Perché è l’unica persona che può dare risposta ad alcune mie domande. Solo lei può darmele. Solo lei mi può risolvere alcuni enigmi che porto dentro nel mio cuore, nei miei sogni, nei miei incubi. Mi sveglio al mattino con queste domande!”

Davide sicuramente avrai cercato informazioni…

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“Sono andato all’anagrafe del comune di La Spezia, sono andato in ospedale a La Spezia e successivamente, il Tribunale dei minori di Genova, ha mandato tutta la documentazione al Tribunale dei minori di Torino per competenza, visto che risiedo in Piemonte ad Alessandria. Siamo andati dal giudice del Tribunale dei minori di Torino, abbiamo parlato, ho raccontato la mia storia e sono così iniziate le indagini che però dopo quasi due anni e mezzo, non hanno ancora portato nessun risultato purtroppo. Dal tribunale mi avevano comunque rassicurato sul fatto che se avessero trovato la mia mamma biologica, viva o deceduta, me lo avrebbero comunicato immediatamente.”

Hai valutato il fatto che questa persona potrebbe essere deceduta?

Sì, c’è l’opzione che potrebbe essere deceduta anche se facendo due calcoli, io ho 47 anni, si parlava di una donna partoriente all’epoca minorenne, addirittura non residente a La Spezia, ma in comuni limitrofi o anche in regioni limitrofe. Qualora fosse confermato questo fatto, si tratterebbe di una persona con età attorno ai 64/65 anni e dunque potrebbe essere tranquillamente in vita. Non era raro in quegli anni che ragazzine minorenni andassero ad abbandonare il figlio in ospedali di regioni limitrofe.”

Quando hai scoperto di essere stato dato in adozione?

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Hanno cominciato a parlarmene i miei genitori all’età di 12 o 13 anni, quando bene o male riuscivo a capire qualcosa, ma io non ne volevo sapere assolutamente, non volevo neanche entrare nel discorso. Allora, anche se ero piccolo non volevo cercare nessuno. C’era troppo rispetto nei confronti dei miei genitori che non mi facevano mancare nulla.

La molla mi è scattata subito dopo la morte dei miei genitori accompagnata da un fatto molto importante e strano. Io abitavo con i miei genitori, fino alla loro scomparsa, a Castelletto d’Orba e, in casa mia, in un armadio, c’era una cartellina verde con gli elastici, che conteneva i documenti e tutta la mia storia, che io in precedenza, non ho mai voluto aprire, anche se mia mamma ogni tanto provava a parlarmene.

Questa cartellina verde, è sempre rimasta lì, ma togliendo la roba dei miei genitori, nel momento del trasloco, quando sono venuto ad abitare in Alessandria, è sparita! Non sono più riuscito a trovarla. Dove è sempre stata non c’era più, insomma, volatilizzata. Ho dei dubbi, forti dubbi sulla scomparsa. Non voglio fare nomi, ma io ho fatto il trasloco essenzialmente con due persone, miei parenti che erano con me. Ho chiesto loro delucidazioni, se avevano visto questa cartellina, ma loro mi risposero che non l’avevano mai vista.

L’esistenza di questa cartellina, mi fa capire che mia mamma adottiva, sapeva perfettamente tutto, forse anche chi era la mia mamma biologica. Il giudice del Tribunale dei minori di Torino, mi disse – Guardi che sua mamma biologica potrebbe essere una perfetta sconosciuta, ma potrebbe addirittura essere una persona con la quale lei vive, una persona del suo entourage, non è da escludere, ci sono situazioni del genere in molte famiglie-.

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Ho provato negli anni anche tramite trasmissioni televisive conosciute ad esporre il mio caso. Ho scritto a “Chi l’ha visto?”, ma non ho ricevuto risposta. Ho scritto mille volte a “C’è posta per te” che mi avevano risposto inizialmente, ma non mi hanno poi più fatto sapere nulla né in un verso né nell’altro.

L’unico mio rammarico e colpa, è stato il fatto di non aver mai chiesto notizie ad amici cari dei miei genitori che avrebbero potuto sapere qualcosa e che ora purtroppo non mi possono più aiutare, in quanto anche loro sono deceduti da anni. Non ci ho pensato all’epoca ed ora che sono passati una decina d’anni da quando ho voluto iniziare le ricerche, in maniera un po’ più assidua, sinceramente me ne pento, ma col senno di poi non vai da nessuna parte.

Cosa vorresti chiedere alla tua mamma biologica qualora riuscissi a trovarla?

Non voglio denaro, non ho rancore, non ho cattiveria, né risentimento nei confronti di questa persona, vorrei, come ho detto, porre lei alcune domande, alle quali solo lei potrà rispondere. Mi piacerebbe creare un rapporto con lei. Qualora fosse sposata con figli e voglia mantenere la riservatezza, non ci sono problemi da parte mia. Se lei vorrà farmi conoscere la sua vita, ben venga, altrimenti non ha importanza, se ha piacere le faccio conoscere la mia vita attuale, i miei successi, le mie sconfitte, insomma il mio privato. Se fosse possibile, mi piacerebbe farla entrare nella mia quotidianità, oppure se è una donna che abita lontano, magari sentirsi anche solo telefonicamente, oppure vedersi per le feste.

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Non abbiamo parlato del papà. Vorresti conoscere chi è anche questa persona?

Non mi interessa sapere chi è mio padre, non so per quale motivo, ma non mi interessa attualmente, forse perché si va a cercare maggiormente la madre, la persona che ti ha messo al mondo. Ovvio che se fosse in vita e io conoscessi mia mamma glielo chiederei, ma in un secondo momento. C’è anche la possibilità che questa ragazza all’epoca non conoscesse nemmeno lei chi fosse la persona con la quale ha concepito il figlio, potrebbe esserci dietro una storia brutta e magari anche di violenze, di cui non siamo a conoscenza, sono molteplici gli scenari possibili.

Ecco, la mia storia è questa, qualora avessi la fortuna che qualche persona leggendo questa intervista fosse in grado di darmi delle informazioni o avesse delle notizie, mi può contattare, anche in forma anonima all’indirizzo mail dedicato che è: davideottonelli@tiscali.it. 

Dietro autorizzazione, pubblichiamo alcune foto di Davide il giorno del Battesimo, in braccio alla sua mamma adottiva e due foto attuali, nella speranza che qualcuno possa riconoscerlo o riconoscere le persone ritratte e farsi avanti.

Grazie Davide, anche noi della redazione di alessandria24.com restiamo a disposizione, qualora qualcuno leggendo queste poche righe voglia farsi avanti.

 

 

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