In Italia non lo sa nessuno, ma gli Italiani all’estero hanno votato

In Italia non lo sa nessuno, ma gli Italiani all’estero hanno votato. (NoveColonneATG) Roma – Il 3 dicembre scorso si sono concluse le operazioni elettorali con le quali gli italiani residenti all’estero hanno avuto la possibilità di scegliere i propri rappresentanti nei Comites, ovvero nei Comitati degli italiani all’estero. Istituiti nel 1985, i Comites sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali. I Comites sono composti da 12 membri o da 18 membri, a seconda che vengano eletti in Circoscrizioni consolari con un numero inferiore o superiore a 100 mila connazionali residenti, quali essi risultano dall’elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all’estero. Anche attraverso studi e ricerche, essi contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento; promuovono, in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero. I Comitati sono altresì chiamati a cooperare con l’Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare

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Chi volesse conoscere i risultati completi delle elezioni, li troverà a questo link (in continuo aggiornamento): http://9colonne.it/337364/speciale-elezioni-comites-3-dicembre

Questa la notizia diramata dell’Agenzia 9colonne specializzata in notizie sui nostri connazionali all’estero.

Nostre considerazioni: la scarsissima partecipazione al voto. Se teniamo conto che gli iscritti all’AIRE sono oltre 6.000.000, e gli aventi diritto al voto oltre 3.000.000, il fatto che solo 183.000 connazionali abbiano chiesto di esprimere il loro voto e’ un dato estremamente negativo. Le cause sono molteplici: senza dubbio una e’ da ricercarsi nel ritardo con cui in generale si e’ proceduto a propagandare presso i connazionali la indizione delle elezioni e le procedure da seguire per esercitare il diritto di voto, ritardo cui ha contribuito anche il comportamento del CGIE e di molti Comites, che si sono gingillati fino all’ultimo con la richiesta di un ulteriore rinvio. Ritardo e scarsita’ di informazione da iscriversi nella piu’ ampia condizione di crisi determinata dalla pandemia. Possiamo pero’ aggiungere che in maggior misura ha influito, a nostro parere, il fatto che di quello che fanno i Comites pochi connazionali sono al corrente, venendo questi organismi percepiti come un qualcosa di misterioso e di poco utile. Quanti dei nostri connazionali possono dire di aver visto il Comites al proprio fianco quando hanno avuto necessita’ di rapportarsi con il proprio Consolato? Un altro aspetto che ha influito negativamente sulla .scarsa considerazione di cui godono questi organismi e’ la politicizzazione che di essi si e’ fatta; politicizzazione evidenziata fin dalla denominazione di molte liste (“italiani democratici”, “democratici per”, “USEI”, “MAIE”. “centrodestra unito”, ecc.,) e poi dai commenti rilasciati da alcuni leaders politici che, con estrema sincerita’ dichiarano che il buon esito delle liste da loro promosse, sara’ propedeutico al buon esito delle rispettive liste alle elezioni politiche prossime venture. Con la sfiducia nei partiti che ci portiamo appresso dall’Italia, dichiarazioni di questo tipo, spiegano meglio di ogni altra considerazione la scarsa, per non dire inesistente partecupazione al voto.
Auspici. Purtuttavia, poiche’ occorre un minimo di fiducia nel nostro prossimo, non possiamo che auspicare che da parte dei componenti dei Comites appena eletti e che in questi giorni si stanno insediando, ci sia un sussulto di dignita’ e che essi invece di crogiolarsi nella gloria della conseguita “vittoria”, sappiano interpretare al meglio il loro ruolo di rappresentanti dei connazionali emigrati e si rifiutino di essere i portavoce della burocrazia della Farnesina o del Ministro o sottosegretario di turno, e sapiano schierarsi decisamente e con forza dalla parte dei propri concittadini, cominciando con il pretendere dalle burocrazie consolari efficienza e trasparenza nell’operare al servizio di tutti i connazionali emigrati e non solo delle consorterie affaristiche (locali o romane che siano). In secondo luogo che facciano conoscere la loro attività, rendendo  effettivamente pubbliche le riunioni dei vari Comites, nei modi che le moderne tecnologie consentono (pubblicazione dei verbali sui siti internet, trasmissione in streaming delle sedute, etc.,).

L’altro auspicio è rivolto alla politica: occorre cambiare il sistema di voto per rendere effettiva a tutti gli aventi diritto la possibilità di votare. Forse in tal modo, tra cinque anni sarà possibile registrare una maggiore partecipazione.

Aldo Rovitoaldo.rovito@libero.it)

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