Cerutti: un altro mese di cassa integrazione

I curatori fallimentari del Gruppo Cerutti chiederanno autorizzazione ad attivare un ulteriore periodo di cassa integrazione covid per il mese di aprile. Certamente, come hanno sottolineato i rappresentanti sindacali, si tratta di una piccola boccata di ossigeno ma la tutela dei livelli occupazionali richiederà ben altro impegno e, soprattutto, l’intervento di concreti piani industriali o di tutela “istituzionale” dei lavoratori.

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Questo il comunicato ufficiale:

“I curatori dei fallimenti Cerutti Packaging Equipment spa e Officine Meccaniche Giovanni Cerutti spa, avv. Salvatore Sanzo e dott. Ignazio Arcuri, rendono noto che in data 31.03.2021, in qualità di rappresentanti dei Fallimenti, unici soci della Gruppo Cerutti srl, hanno deliberato lo scioglimento anticipato della società per la impossibilità di attuare il piano industriale che era alla base del progetto di rilancio dell’azienda Cerutti (già leader mondiale nella industria meccanica, in particolare attinente alla fabbricazione e riparazione e commercializzazione di macchine per l’industria grafica e cartotecnica, con attività connesse) e contestualmente risolto il contratto di affitto dei rami di aziende dei due Fallimenti concessi in affitto a Gruppo Cerutti srl.

 Con l’effetto della risoluzione del contratto d’affitto d’azienda, i 118 lavoratori della Gruppo Cerutti srl rientreranno nelle rispettive società, ovverosia nei due Fallimenti, i quali torneranno ad avere in carico 256 lavoratori.

 Al fine di tutelare al massimo grado possibile gli interessi dei lavoratori dipendenti e delle strutture aziendali, i curatori chiederanno ai Giudici Delegati delle due procedure fallimentari l’autorizzazione ad effettuare un ulteriore periodo di cassa integrazione Covid per il mese di aprile.

 Infatti, in data 3 maggio 2021 scade il termine per la presentazione delle offerte per il ramo d’azienda delle due procedure fallimentari, il cui acquisto potrà essere accompagnato da apposita negoziazione con i sindacati nell’ambito dell’art. 105 legge fallimentare.”

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