On line il sito del Progetto Brave New Women

ALESSANDRIA – Seppur con le limitazioni imposte dalla situazione sanitaria esistente prosegue il progetto del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, sviluppato insieme al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale e al Centro antiviolenza della provincia di Alessandria me.dea, con la collaborazione del Consorzio Servizi Sociali Alessandria – C.I.S.S.A.C.A in qualità di stakeholder, denominato “Brave New Women”.

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Il progetto, co-finanziato dalla Compagnia di San Paolo con il “Bando Idee-are: idee per innovare”, intende identificare pratiche e aspirazioni relative alla ricostruzione di reti di sostentamento e cura da parte di donne over 55, che non vivono in coppia, e delineare possibili forme di tutela giuridica per loro.

Dopo il lancio dell’iniziativa avvenuto nell’estate 2020, nei mesi scorsi il lavoro di ricerca è iniziato con una ricognizione delle buone pratiche locali e internazionali, per cercare e analizzare esperienze che potessero essere di ispirazione e guida. I risultati sono pubblicati sul sito del progetto, ospitato sul portale del Centro antiviolenza me.dea, all’indirizzo http://www.medeacontroviolenza.it/home_progetto/

Questo spazio digitale è un’altra novità ed è a disposizione a tutte le persone che vogliono approfondire la conoscenza del progetto o farne parte. Alla base del lavoro, infatti, c’è l’idea di una ricerca partecipata nella logica della Community Based Participatory Research. Con il coinvolgimento di servizi, associazioni e comitati locali, è stato costituito un gruppo di otto co-ricercatrici, che insieme alle ricercatrici sociologhe, partecipano con esperienze e domande, definiscono gli obiettivi e gli strumenti della ricerca. É questo gruppo di donne a raccogliere e condividere con scritti e immagini il loro vissuto, le loro esperienze di solidarietà e cura e le loro aspirazioni e a intervistare altre donne, nella stessa fascia di età e condizione.

Pensando a queste donne è nata l’idea di associare il progetto all’immagine della libellula, insetto dall’elegante equilibrio, apparentemente esile, ma in realtà capace di un volo rapido e sicuro grazie alle sue lunghe ali orizzontali.
Nel logo, ideato per rappresentare visivamente Brave New Women, la libellula non è sola, ma in gruppo, così come traggono forza dalla condivisione le protagoniste del progetto.

Brave New Women si svolge fino al 2022 e i risultati verranno presentati in due forme:

  • momenti di confronto tra comunità scientifica, co-ricercatrici, amministrazioni locali, servizi, associazioni e comitati, per condividere interventi e politiche possibili;
  • mostra fotografica a partire dalle immagini raccolte dalle co-ricercatrici con l’obiettivo di narrare visivamente il processo di ricerca e presentare l’immaginario di esperienze di mutua assistenza indagate e prefigurate.

Verrà anche redatta una Guida ai diritti, rivolta a tutte le persone, ma in particolare alle donne, che si trovano a vivere l’età matura e anziana fuori da relazioni di coppia. Quest’ultima avrà la finalità di illustrare le principali tutele già previste dall’ordinamento normativo, nonché quella di tradurre le esigenze emerse nell’indagine in proposte giuridiche e di implementation policy per suggerire nuove forme creative di condivisione di spazi e risorse.

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